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blog di Il Folletto

Perfezione

Si distende il tempo lungo
la clessidra per gli archi fianchi
dall'albeggiare incastonato
sulla rugiada delle sue labbra
al felpato abbraccio notturno
silenzioso delirio di lune piene

Orma scolpita

Arco s'erge su per le dita randagie
e appare nel suo disinibito trionfo,
per scomparire fra vellutate volute 
del labbro che si unisce al labbro,
fodero vermiglio che lento sugge
la goccia tremolante dal risvegliato
abbandono, idillio verticale del fallo
nell'orizzontale suggello dell'adorna

Libero arbitrio

Complice, il desiderio è complice.
Lo è la passione nell'ardimentosa
scoperta di fantasie, echi gioiosi
dell'arbitrio morale che spiazza
il moralismo, bigotta imposizione
di un sesso triste e senza orgasmi,
che vuole il peccato nella complice
condivisione dei corpi con la vitale

Amorosa battaglia

Donando del tuo corpo ogni nascosta carezza
resta immune della memoria nelle mani la forma
miscela riposta di attesi desideri e lenti orgasmi
fastoso banchetto di bocche affondate nella carne
sollevandone ogni lembo per suggerne il sapore
laccio che ci avvinghia suscitando intensi languori

Dall'amore

Dall'amore che giace
sul placido lago
di feline carezze
e coccole fanciulle,
fin quando sgorga
nell'impetuoso scroscio
di sorgiva femmina
e maschile fonte.

Peccato

Sulle tue labbra scompare
l'ignaro senso del peccato
perchè peccare è non bersi
alla schiusa fonte del bacio

Donna

Ogni istante cristallizzato sulla pelle,
ogni onda del corpo, ogni respiro è
sguardo acceso e marea luccicante,
ogni movimento è dentro una danza,
ogni sorriso ebbro ed estasiante,
dal petto sublime al ventre giù per rivoli materni,
ali che proteggono il profumo dolce e acre

Scrosci improvvisi

E venne dalla turbinosa attesa
lo stupore della passione
e giunse ciò che il desiderio
unisce a sè nel vitale momento
e si spalancò ciò che era serrato
chiavistello che scatta furente
e proruppero in scrosci improvvisi
l'urlo e l'orgasmo, lo sguardo e il bacio.

Tempio pagano

Nel tuo sguardo d'argilla
sulle labbra rosso confine d'albe e tramonti
dal respiro di linee e volute carnali
 
la trinità della mia unica religiosa estasi
 

Fra le tue cosce si erge
il suo sacro tempio pagano

 

Quando

Quando piangi i miei occhi diventano
il lago limpido delle tue lacrime
Quando baci le tue labbra sono
il mare che mi attraversa come
un'isola nascosta dall'orizzonte
Quando godi sei l'inarrestabile
pioggia che solca la terra dei
miei lombi di inesausta sete
Quando ridi non esistono luna o sole

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