blog di Il Folletto

Svirgola lo sguardo
da scomposti filari di ciocche
all'omero, palpabile pendio,
dove gocce d'ombra, fra incavi
sorretti entro una femminea centina,
scorrono su pastose asperità
memoria di materne sazietà
e di insopita gaglioffa voluttà
nel suggere di labbra ferine

Dalle labbra sospese
digrada il colmo languore
dal seno sin dalle irte sentinelle
che corollano la baia
del ventre proteso
ramigante per l'inerme onfalo
alla bocca fiammata
approdo di stupefatta vampa
ardore di stremate stille di lava

Corpo disteso, mare orizzontale,
le dita scivolano in increspate frotte,
acqueo il respiro salino,
e del sapore hanno le labbra il gemito
sciolto dal grembo al luccicchio del pube
centro permanente del ludico spasimo
che schianta indubbio di opalina manna

Sorella dei baci, figlia negli abbraci,
amica e amante sui miei baci,
indossali sulle tue labbra,
polvere impalpabile nel destarmi in te.

Il tuo corpo deve ardere
fino alla consunzione del desiderio,
per poi lodarne l'audace voracità.

Letto di turgida carnalità,
della tua pelle un mantello,
per la bocca suggello del mio respiro,
negli occhi lentamente affogare,
il tuo sesso dove morire gemendo
per sublimarmi risorto in te
Armonia appagante
nel matrigno scorrere del tuo tempo

Fondi la tua carne nel mio sguardo
la mia pelle nel tuo respiro
Fatti fodero
sarò radice e albero nel tuo
grembo terra
humus della nostra follia

Insegnami l'arte di trovare
la sorgente
in vene di sangue incolore
tra labbra di vulcano
traboccanti di lava
dalla bocca liquida.
Conduci il mio legno
con la ragione e l'istinto d'animale e
tra le ceneri del nostro orgasmo
cerca gli avanzi fallici
del rabdomante

Disegnata sulla nuda pelle
l'estro della passione
si accende allo sguardo che seduce
e lì perdermi, per immergermi e affogare

Perdersi nel fiume rabbioso del bacio
raccontando l'inevitabile e devastante passione
col tocco crudo e sbalordito delle mani