blog di Il Folletto

D'acqua insonne
è il suono che rigurgita
dal corpo che, smossa marea,
s'apre scavato di gocce e stillante

S'addensano gli sguardi
al fluido scorrere
fra i lembi scostati
fatti gola in famelica attesa
e labbra che carne
reclamano nella carne

Raccogliere
nelle mani,
delle tue amanti,
la tua fonte e
nella voce,
sorella della mia,
le mie radici.

Sapevo d'essere vicini
come lo sono due rami
nati dallo stesso albero
che poi fioriti distillano
nei succosi frutti i dolci

Quando segui il suo profumo,
di lei ogni nuda particella
si scopre colmato corpo in te.

Sovrasta il devastante
colmo afrore di abissi
che d'impeto s'infrange
fra noi in griccio fiotto

Danzando dal tuo ventre
lingua e sguardo lo adorano
fremono le narici e lo odorano
le dita ne scrutano il tondo ondeggiare

Attraversa le mani
scorrendo fra le dita e
fai delle labbra la forma
del tuo corpo nel mio

 

Scorre la mano
fra coscia e coscia
e t'apri dispersa
rugiada del mattino

Le parole,
mai cercate ma attese,
violente esplodono
quando dalle tue labbra
s'accende fuoco

e baci.