blog di Ignazio Amico

Viola già dal tempo rinsecchita,

per caso ti ritrovo fra le mani,
uscita dalle pagine d'un libro;

mi susciti ricordi assai lontani,

 

 

Disperdo lo sguardo sul mare

seguendo le onde schiumose
e voli d'uccelli lontani
e danze di alghe odorose.

Tutti in paese lo chiamavano Angiliddru, che significa  Angioletto, ma nessuno conobbe mai il suo cognome, nemmeno l'interessato; d'altronde il solo nome in quella forma vezzeggiativa era più che sufficiente per identificare un personaggio tanto noto: Angiliddru era lui e nessun altro.

Il simpatico quanto bizzarro personaggio che passo a presentarvi, mi crediate o no, la notte appena trascorsa è entrato nei miei sogni. Era proprio lui, zi' Peppi Tararà, come l'ho conosciuto negli anni della mia fanciullezza: alto, capelli grigi, età sui sessanta anni, magro e trasandato nel vestire, occhi vivaci ed un pizzetto che amava definire "l'onor del mento", frase altisonante certamente non sua.

Quando, fresco di nomina, era arrivato in paese per cercare un alloggio dove trasferirsi con la propria famiglia, il maestro Felice Cannestraro, cui un sensale del posto aveva proposto di pren

Insofferente del frastuono,
stanco d'ascoltare parole
e frasi fatte di dubbia
ed ostentata saggezza,
cerco adesso il silenzio,

Luce, vorrei tanta luce avanti a me,
per vedere il mio domani,
per scorgere cosa mi attende
in fondo alla mia strada.
Anche un barlume di speranza

Niria in Sicilia sta per Andrea ed il titolo di “mastru”, che letteralmente significa maestro, serve in realtà ad indicare l’appartenenza al ceto degli artigiani, che, se poi vogliamo, tutti per lo più, nel loro campo, sono maestri nell’arte o mestiere che esercitano.