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blog di frattazzo picasso

Così il cuore

Così il cuore, che balbettò
su una nave corsara
quella tabula di mare
 
ora mi spaventa, in terra ferma
giardini
di enumerazioni
sfacciate che intorno
fin quando vi corre la vita
appaiono a specchio

La sfida del samurai (senza padrone)

Porterai, porterò
i segni del portento
animati dal demone
di una felicità occlusa
che ci torna addosso
penetra
non nostra
occhi insanguinati viola solo
 
come una bambina

è una strada segnata

Dio o dica s’è impossibile
che la pelle così chiara
la bocca fresca
e mangiabile
la gola il sole d’estate
il profumo del latte altero ed eterno
le piume cristalli
le unghie
bianco marine

Volte

 

A volte rimane muto lo specchio

circonflesso

poi si guarda in una rifrazione infinita

nella stanza e mi coglie

 

io vedo

Cieli e nuvole

Come disporranno di noi
le palpebre,
orde di lupi
lanciate ventre a terra
 
nella steppa d'azzurri
cosa decideranno per noi
le frecce di crine,
ossa di cerbiatta,  stessa la tua carne
 

Di qua

 

C'è un fantasma aldilà.

Come altri ne hanno

di quadri, di picche, di fiori

 

ne ho uno di cuori

uno anch'io.

Free Lance

Arianna aveva vent’anni più di me quando ci presentarono, ed io ne avevo appena compiuti ventotto; ero sposato, con un figlio in arrivo. Ed ero innamorato di mia moglie.

La bocca

La bocca, sempre la stessa. Stessi gli occhi.
È il tempo a guarire le ferite, o farle incamerare?
Stillano. Il  sangue
ora, fa parte della vita.
 
Zampilla, corre la goccia
chissà dove, fresca,
su una pelle rossa

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