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blog di Franco Pucci

il bianco di un autunno incolore

con gli occhi della memoria rivedo i pacati colori
che il cuore agogna da tempo per lenire tutti i dolori
il rosso brunito di foglie alla fine del loro percorso
i verdi e le terre di Siena testimoni del tempo trascorso

è dolce cullare lo sguardo tra i toni del lieve acquerello
che madre natura può offrire a chi sa godere del bello
a me che il tempo ha nascosto ricordi di tale splendore
l’autunno ogni anno rinnova ferite che danno dolore Leggi tutto »

un ultimo sguardo

un ultimo sguardo alla tua malefatta
prima di accenderti una nuova sigaretta
seduto sul bordo del letto ti chiedi perplesso
che senso ha avuto per te questa notte di sesso

non l’hai mai amata non l’hai mai voluta
eppure stanotte con rabbia l’hai posseduta
che senso ha dunque questo gioco d’azzardo
se l’amore strappato per te vale solo uno sguardo
 

una tournee infinita

un ultimo inchino mentre il sipario si chiude alle mie spalle,
un timido applauso, per stanotte lo spettacolo è finito
quattro stelle infreddolite lassù, in un cielo ormai rabbuiato
stoicamente hanno resistito fino alla fine

la luna se n’è andata non ha retto all’istrionica recita
interpretata da un guitto ormai aduso ad ogni parte
smessi gli abiti di scena rientro nel camerino
di quell’incerto teatro viaggiante che è la mia vita Leggi tutto »

un bocciolo di rosa, nonostante

un bocciolo di rosa tea giallo
è sbocciato folgorando il cielo, nonostante
l’arido sito dove la madre
amorevole lo ha nutrito di niente

l’amore tra di noi continua
con l’incipit dell’autunno, nonostante
il tempo inclemente del cuore
abbia appesantito i passi

l’anima ha ripreso a volare
lassù in cerca di nuvole, nonostante
il deserto della ragione ricerchi
nuova linfa a cui attingere

le dita tamburellano impazienti
attendono l’arrivo di parole, nonostante
il silenzio abbia ammaliato
il desiderio rimasto inespresso

l’incedere riprende ansioso Leggi tutto »

ridatemi le ali

non erano grandi, facevo brevi voli
erano perfette per sentirsi meno soli
quando alla notte tiravo mattino
dormivano al mio posto, lì sul cuscino

le avevo forgiate con cera pregiata
da api regina per me preparata
piume di cigno di bianco splendente
mi alzavano in volo in un istante

il sole era amico non recava offesa
così mi libravo anche senza difesa
e se nella notte parlavo alla luna
di giorno volavo, era la mia fortuna

di colpo sparite non le ho più trovate
sul mio cuscino addormentate
nel sonno rubate le han portate via
mi mancano tanto eran la mia poesia

occhi di ghiaccio

come lampo che prelude al tuono
il suo sguardo mi ha attraversato
non c’é tempo per il perdono
dell’inganno che ho consumato

ora interrogo con occhi muti
l’indovina che mi sta accanto
forse lei che gli amori vissuti
ha goduto e non ha mai pianto

saprà darmi la spiegazione
del mio essere sempre in ritardo
della mia stupida convinzione
di resistere anche al suo sguardo

non si può in tutta ragione
baloccarsi con la propria sorte
e poi reggere senza emozione
ai suoi occhi di ghiaccio, la morte

e per anni ho creduto davvero
che il tempo passato invano Leggi tutto »

sguardi

sguardi ansiosi di occhi velati da liquidi cristalli
rimandano immagini di volti dispersi tra la folla
l’attesa di te finisce nel tempo che intercorre
tra la malizia del verde di due occhi di giada
e il nero fuoco del mio sguardo che li incrocia

ora si asciugano le lacrime represse per ritegno
l’amore dimentico è perso nel volger di un attimo
come in un gioco di specchi che si riflettono
così occhi diversi raccontano una nuova storia
dove l’attesa dura solo il cenno di uno sguardo

urlo

sto male
seduto davanti ad un bianco alienante
guardo lettere come simboli a me sconosciuti
che dita ritrose rifiutano nei gesti consueti
invano motivate da una stanca volontà

sto male
l’anima ormai svuotata da ogni ricordo
in un angolo mucchietti di parole inespresse
giacciono accartocciate, dimenticate appaiono
come oscene ferite che lacerano il bianco

sto male
neanche la luna può ormai raccontarmi
rifugge la mia anima il contatto delle stelle
il bianco riflette come specchio la mia angoscia
seduto in attesa di un altro me stesso

urlo il mio silenzio

arance marce, ultimo e definitivo esseemmeesse

“A tocchi a tocchi la campana sona, li turchi so arivati a la marina chi c’ha le scarpe rotte l’arrisola, le mie l’ho risolate stamatina…” sono triste, Rita. M’hanno rinchiuso a Regina Coeli con il bassotto. E’ venuto con me, non sono riusciti a staccarlo dal fondo dei pantaloni, s’era infoiato…gli saranno piaciute le banane? Leggi tutto »

ad una ad una

ad una ad una
tolgo spine dal cuore
dolore lancinante
annebbia la vista

lacrime come perle
sgranate sul selciato
tra gli anfratti del cuore
l’anima ha trovato riparo

pensieri come nembi
forieri di scrosci
bussano nella mente
avulsa a ragioni

labbra serrate
ora impediscono
che il grido
si espanda lontano

l’anima è muta
il cuore urla
sulle pietre mi chino
raccolgo perle

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