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blog di Franca Figliolini

 tra tutte le voci un unico sì affiora,
vivido
sì alla luce levato,
assorto,
privo dell'ambiguità anfibia
di chi non ama, non odia
e galleggia nella mota
assurda
del non detto
 
vorrei una strada, verso
quelle labbra

Scenari (7)

 7.
 
nondimeno è un corpo
seppure la pelle
cada come un abito slargato dalle ossa
e le braccia
così sottiiiiiili
si muovano solo per scacciare mosche
 
un dollaro per cento mosche
madam

Hanami

  mai più, non tornerà mai più nuda la terra
nuda della sua nudità essenziale
mai
 
aspra distesa di rovine
a perdita d'occhio pezzi di cose e d'uomini
nel fango
fasciami del naufragio universale
 
tutto è detrito o scoria

Cesarina

Cesarina era mia madre, e questa è la straordinaria storia che mi raccontò:
 
IL PADRE DI CESARINA

Amor'eterno

 quando saremo vissuti
avremo
mani come radici nella terra
lunghelunghe mani e dita
che si diramano e si cercano nel ventre nero
s'intrecciano / irriconosciute mani
cunicoli d'amore
scaveranno
 
 
 

Storia patria

Aveva il volto cieco della storia, mia nonna, quando mi raccontava di guerre, stenti, lutti. Il pomeriggio, le leggevo il Libro Cuore: e piangeva, piangeva. Il Risorgimento era la storia dei suoi genitori, dei suoi nonni, la commuoveva la retorica di quel periodo. «Anch'io ho conosciuto un garibaldino», mi diceva.

Storia di una semiretta

 in principio era il principio
poi dopo
è stato il seguito per quella povera semiretta indomita.
neanche una curva da secare o tangere
: perfetta solitudine unidimensionale
 
un viaggio inutile,
una tragedia vacua
conclusa là, dove dicono si trovi l'infinito

Scenari (6)

 6.
 
- di quale disperazione parli?
sibila la notte nera
ascoltando il grido della faglia
che stride e inghiotte
e scuote
 
nulla, nulla non c'è nulla
che tu possa fare
chinare il capo a volte
a volte piangere
 

Mi dimentichi sulle strade (di Franca e Ferdi)

1.
mi dimentichi sulle strade
sempre quando ti trafigge un nuovo fulgore
mi svuoti gli occhi
come immagino i laghi d'inverno
piatti
immoti
una lieve bruma a confonderne i contorni
 
2.
dove esce dove entra
chi attraversa la pelle

appena un fruscio

 appena un fruscio
un istantaneo chiudersi e riaprirsi
di ali implumi
 
iridescenti ali che un battito appena
scuote gli universi
 
altrove che diventano qui
adagiati
nel tuo sguardo
 
ossia la vita
in quella sua essenza

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