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blog di fantasia

Interminabile corsa a vent'anni

Corsa sull’asfalto rovente
verso un mondo che non c’è
nella città dei rumori
della gente della noia
dell’indifferenza.
Un rettilineo di alberi muti
si apre davanti ai tuoi occhi
grigi di nebbia azzurri di sole
alberi come fantasmi
ondeggianti impazziti
ubriachi di nafta e di gas
ti chiamano
la vita ti chiama e l’amore
non chiudere gli occhi

Il ragazzo che gioca con me

Il mio ragazzo mi conduce lontano
sulle note di una canzone
tra i versi di una poesia
gioca ride soffre
vola con le parole e le note
fa sue passioni e ricordi
emozioni e bugie
sogna e fa sognare
Aspetto le sue parole come carezze
calde ne bevo insaziabile
il suo nome nel mio respiro
sulle labbra salmastre
e gioco con lui
con la sua fantasia
e la mia follia

Estate

Ridi ancora alla vita
un battito un palpito nuovo
un alito di vento caldo
un sospiro
e tutto è rosa
languido fiore degli amanti
di una notte d’estate
amore a pelle nuda
perline e conchiglie disegnate
su morbida seta blu
sulla tua pelle baciata dall’onda
di questo amore inatteso
ed ora insegui un sogno
ti affacci
ne bevi un sorso
dolce nettare sulle tue labbra
e vivi ancora.

Ricordi a colori

Collane di perline colorate
lunghe fino a carezzarti i fianchi
ondeggiano ad ogni passo di danza
tra i fiori che più ami
a piedi nudi
si solleva la gonna leggera
evanescente rosa pallido
al ritmo della musica
che ti porta lontano.
Quelle note le senti ancora lì
imbrigliate nella tua testa
nei sospiri sommessi
e ripeti quei versi a voce bassa
gli occhi chiusi
col sorriso nel cuore.

Un temporale

Finirà questo temporale
notturno
si spegneranno i bagliori
taglienti tra gli scuri
si placheranno i sospiri
e gli affanni
tornerà la magica luna
amica
a sorridere silenziosa
maliziosa a sussurrare piano
‘chiudi gli occhi
e lasciati andare’

Cielo senza stelle

Roventi cristalli di stelle
piovono giù
sulla sua pelle scialba vuota
spenta
esplode ora la sua fragilità

Un uomo nel nulla

Parla da solo urla
a qualcuno che non c’è
fissa stranito il vuoto
e ci vede il mondo
aspetta qualcosa
che non arriva mai
cerca una carezza ancora
qualcuno a tendergli la mano.
Occhi mesti persi nel nulla
capelli grigi sempre arruffati
passo incerto
in un equilibrio ubriaco
e parla
parla tanto a tutti e a nessuno
ripete parole senza senso
(chissà se lo hanno per lui)
chi lo ascolta non se ne cura
ma lui continua a parlare
a urlare ai suoi mostri
nascosti nel nulla.

Lo vedo in silenzio

Lo vedo.
la guarda.
parla con lei.
ed io
resto indietro
in silenzio.

Mani

Mi soffermo a guardare le sue mani come sono oggi. Mani da vecchio, ma lui vecchio non è. Sono mani scarne, ossute, esili, pallide, divenute stranamente sottili, affilate, sempre fredde.
Stasera è scivolata via la sua vera ed anche il fermanello che doveva tenerla intrappolata al suo anulare perché divenuta troppo larga. L’ho cercata davanti a lui mortificato e dolente, l’ho raccolta da terra e gliel’ho ridata teneramente con un sorriso e un bacio.
Quella vera racchiude due nomi, i nostri nomi, e le date dei due “sì” pronunciati con un trepido e sognante sorriso il primo, convinto e maturo il secondo dopo venticinque anni.
Una vita vissuta insieme a quelle mani grandi e forti, tenere e calde a sorreggermi, difendermi e riscaldarmi nelle lunghe notti d’inverno.
Mani sempre operose in ogni occasione, oneste con tutti, disponibili e accoglienti a chi chiedeva aiuto.
Mani sempre innamorate della sua donna, di me, anche nei giorni no. Mani che hanno  amato con passione e lo fanno ancora.
Mani che hanno saputo accarezzare visi di bimbi, i suoi bimbi, consolare dopo una caduta, incoraggiare davanti alle difficoltà.
Ora quelle mani sono quasi bloccate, non si aprono più completamente, ma sanno sempre abbracciare completamente e… amare completamente.
Quanto le amo quelle mani! Le guardo muta, le fisso con dolcezza, le accarezzo languidamente, voglio riscaldarle quando sono fredde. E le stringo a me.

Granelli di sabbia

Granelli di sabbia dorata
ancora dispersi tra le lenzuola
sfatte da abbracci e carezze
amplessi esasperati e dolcissimi
salmastro sulla mia pelle
arsa dal sole e dai tuoi baci
chiudo gli occhi e ti vedo qui
abbandonato con me tra i cuscini
colorati soffici accoglienti
del nostro amore disperato
e adesso su questo talamo spoglio
cerco risposte ai miei dubbi
e alle mie inquietudini.

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