blog di erremmeccì

Si sdraia
la faccia liquida del cielo
su tetti ignari
sulla fatica dei giorni
 
/stanchezza di segnali
provenienti da lontane

Di schianti primordiali
cosa vuoi che sappia
il sasso
e la morbidezza del muschio
    e il rumore
d’acqua perturbata

 
Chiazze di luce intaccano
la severità dell’ombra
dilagata- è lungo tempo
ormai- nel recinto di arrischiati
pensieri

 
Vedi
con quanta grazia
si muove la foglia
sotto lo sberleffo del vento
 
e l’ala soffice del buio

Nubi ho visto
veleggiare in ampia formazione
-vasta la chiara distesa del mattino-
 
Nubi come desiderio di vita
come aspirazione a dimensioni

 
Anestesia ingannevole …
Tardi, a tradimento certo
il dolore mi pianterà

Dove sei
ora?
Nel taglio netto dell’onda
che buia si congiunge
alla riva notturna?
 
Nel movimento lieve

Mi sono spesso sbucciata
le ginocchia
nell’esercizio del vivere
 
ed una volta o due
ho pensato
che l’animo non mi bastasse