blog di erremmeccì

così
mentre parliamo e sorbiamo
il nostro caffè del mattino
 
mentre la luna descrive
nel cielo il suo arco fosforico,

Si scioglie nella vacuità
dolorosa del tuo sguardo
la rabbia
 
[vedi? È macchia di porpora, che stinge

 
…
cosa siamo, poi, in fondo,
se non bambini
-occhi smarriti, recitiamo
 a soggetto trame
 e trame,

I fiori dell’hibiscus - verde
cupo il fogliame lungo il muro-
sono bandiera che garrisce al vento
salato del rammarico
 

Sempre
     fra cime e avvallamenti di nuvole
bagnato di stelle
in bilico su un flutto di nebbia
vola il galeone dei sogni

 [c’è un topolino
nascosto fra il ventricolo destro
e il primo nodo in gola del mattino]
 
 
 
Sto

Ho sentito,
mentre la notte declinava,
il respiro del mare, potente e via via
più sommesso, bisbiglio quasi,
sorriso sapiente, preludio al sorgere

 
 
Tingono i fiori della jacaranda
il cielo, il viale
 
graffia
        e dilaga

Come una barca di carta, un battello ebbro
i miei stessi gesti ho rincorso
sempre in ritardo attraccando
 
sguardi arbustivi dalle rive,

gonfiano il collo i colombi
iridescente
sulla ringhiera umida di pioggia
-dolce il loro richiamo, gorgoglio
d’amore-