blog di Elisa Anastasi

Posa gli occhi chiusi sul mio ventre

e come cintura, fasciami i fianchi con le braccia.

La mia treccia le avvolgerà insieme alle foglie d’edera

intanto che il profumo del mio glicine ti stordirà i sensi.

Dentro i tuoi occhi un panorama d’autore

apparentemente invisibile agli sguardi disattenti.

Ma celato lì dietro s’affaccia un mondo, il tuo.

Dietro quella sottile linea d’orizzonte che divide e ricongiunge mente e cuore

Fotografie dal passato

impreziosite di ricordi

che stazionano nella mia mente.

Una conchiglia mi si incastona nella mano

prepotentemente a ricordarmi di te, di noi.

E dentro quel guscio sentendo il mare rivivo te.

È su quel ponte che ti ho salutata

piena di noi e di ore di spensieratezza trascorse assieme.

Sento ancora l’odore della tua compagnia

e la scia del cuore che mi palpita per la sorpresa.

Dopo aver scorso le tue righe sul mio diario

ti ho rincorsa

Le lacrime possono scorrere soavi sul mio viso

scaldarmi le guance

levigarmi le gote

Le lacrime dell’amore

che fa tremare la mia voce

possono inumidirmi il collo

e far luccicare le mie labbra

ma non irritare il mio cuore

Un ventaglio di emozioni,

pendaglio di sensazioni

che mi sta appeso al collo

come un carico poco lieve  

di una collana che mi stacca le ossa.

Con volo pindarico

scivolo tra doveri e piaceri

e passo dal vento di casa mia

Ci si sfugge

perché sfuggirsi è l’unica via possibile per non pensarsi

dato che pensarsi è l’unica via rimasta per impazzire

e impazzire è l’unico modo per restare eternamente intrappolati

in questo meccanismo mentale.

E io non voglio.

Quella sera la Luna si specchiò sul mare

un mare lontano e calmo.

Quella sera la Luna era diversa, insolita.

Lei tonda, come spesso la si vede

ma enorme, come mai più la si rivedrà.

Aveva un biancore sfolgorante

Mordimi il labbro

e staccami le parole che non ti voglio dire.

Legati alla mia mente

e succhia l’idea che ho di te.

Prendimi la mano

e fammi roteare attorno a te, dentro le tue braccia.

Poggiala poi sul tuo petto

E mi trovo qui intenta a pensare una poesia musicale

per il mio amico sentimentale

persona di certo molto solidale.

Dev’essere scorrevole come l’acqua dice lui

e deve fluire dolcemente continua poi

può essere amara o pungente