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blog di Bruno Amore

Ode al Signor Nessuno

(parodiando)
 
Vorrei saper cantare una canzone
per far sentire al Signor Nessuno l'emozione
d'essere ricordato, qui non si cura che c'è stato.
Era lì, quanto posarono tutte le pietre della cima
che sigillarono le antiche piramidi egiziane

L'uomo che sono


l'uomo che sono
mi rovina l'esistenza
quando avrò fatto
tutti gli errori che
ancora dovrò fare
mi siederò sul margine
per quattro chiacchiere
col niente che rimane.

Mi torna in mente


Mi raccontava dei bovi
mia madre
e fantasticavo di bestie enormi
potenti, pei campi conosciute
che tiravano ferro, solcavano colline.
E delle lucciole, d'estate
che bucavano il buio
e lasciavano monete poi
il mattino, sotto il bicchiere
dove erano state prigioniere.

Stella chimera


Quando s'accuccia
il giorno rumoroso nel tramonto
e i suoni si vestono di eco
s'appende al blu nebbioso della sera
una tremula luce che la mente schiara.
Pare una stella ma è solo una chimera
all'imbrunire da Vespero quieta l'affanno
e apre ai sogni della notte, desta speranze

Leggere la mano


Ci sono tutte, le dita
ma le riconto ancora
non ne manca nessuna
e non ne nascono, ora.
Le fisso come non le conoscessi
rimiro l'unghie, fatte belle corte
le falangi magre proprio eleganti
fanno figura pure con i guanti.
Ci frugo col pensiero e le rimiro
come dessi valore a questo rito

Libeccio & Refolo


Disse Libeccio a Refolo
scansati devo soffiare
non scrolli neppure un fiore
lasciami passare; ho in corpo
una calura che voglio dissipare.
Sei afoso ostile e polvere d'Africa
porti di là dal mare ad asfissiare
ti dai arie da burrasca per tutto fracassare

Il vecchio...cappotto

E verrà, anche stavolta, a modo suo
l'inverno; mi coprirà d'un anno in più
di gelo a pelle e brividi di dentro.
E torna quel pensiero di cambiare
il vecchio cappotto ormai liso liso
e che da tanto, caldo, m'accompagna
m'aderisce come morbida vigogna

La favorita

E' sempre lei, la preferita
allora e ora
lascia che l'ami senza riamarmi
quella che porge le labbra
senza trattenere le mie
si lascia  stringere abbracciare
acconsente senza allacciare
che ha un corpo rifugio
delle voglie e delle mie malinconie
lo dona senza pretendere e gode

Angiporto - roba da pupille verticali.

Sogni legati d'arcobaleni


Dovremmo perdere questa pelle grassa
della buona pigra vita che viviamo
tornare a quegli stenti ormai lontani
che frustavano le gambe nude esangui
quando bruciava di voglia tutto il cuore
come si dovesse raggiungere un altrove.
Avevamo sogni affastellati stretti
legati con nastri diversi, per colore:

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