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blog di Bruno Amore

Renga

 
penso amore
quando mi passi ignara                                               (io)
tra gli occhi
 
volano petali dal            
mandorlo già sfiorito                                                   (l'altro)
 
_________
 
tramonto siedi
con lieve calda brezza                                                   ...
alle mie spalle
 
stretti gonfi bottoni         
attendono il tempo                                                         ...
 
____________
 
la canizie è

Essere e non essere.

stordiscimi di profumi
confondimi di colori
primavera capricciosa
circonda i miei fianchi
di venti incerti tra freddo
e incipiente prossimo tepore
così ch'io possa sognare
di dare e ricevere amplessi
corroborare i pensieri
di speranze finitime
tra essere e non essere.
 

senza titolo

 
 
sui primi mesi
il tempo breve giace
pura l'attesa
 
rincorre albe chiare
la fine della notte.

Leggerti gli occhi

leggerti sempre negli occhi
quello che sento sgorgare
dai miei umidi spalancati
mentre in nudità frementi
seduti di fronte ci teniamo
per mano per avvicinarci
lentissimamente cosce sulle
cosce ad approcciare i fiori
ognuno turgido a suo modo.
approssimarsi per raggiungersi
lo sfiorarsi appena è brivido
incantato di rugiada che scende
dolcemente la schiena o il petto
fino al concavo tra noi chiuso
lo stelo nella tua corolla madida
le mani le braccia sono liane
avvinghiano i torsi viepiù
finché il rito gioia e paradiso
non sia sommo.
 
 

Un calamaio ...

avevo paure e timidezze
sprofondate nelle tasche
di calzoni ancora corti
compagne di tomaie
sbucciate da sassi presi
continuamente a calci
nel peregrinar per anni
aspettando di crescere.
ora estratte le dita l'unghie
intinte nell'inchiostro della vita
un calamaio di emozioni
che si andava prosciugando
scrivono di sogni sognati
da dietro la finestra
con gli occhi persi
nelle nubi che passavano.
 

E' prima_vera

 
il biancospino
dimentico della neve
alla quale ha rubato il candore
spumeggia al limitare

Libera la notte

 
palpare la notte
quella realtà che sola
nei sogni ti consola
e nel giorno di tutti
appena ti sfiora.
toccare col pensiero
dalle lunghe falangi
il più irraggiungibile
dei desideri dacché
sempre siede sulla forma
ogni spontaneo slancio.
 
 

Mettere all'anima

 
da tempo
attrezzo un angolo
nascosto soltanto mio
dove senza premura
potrò ascoltare tutte le allegrie
che innocenti spandono per via
fremiti convulsi dei ragazzi
in amorosi amplessi
celati nei bui complici delle frasche
o spigoli di muro
finanche un pianto commosso
sincero nostalgico d'una
che ha perso l'amore o la passione
perché sebbene poche cose
abbia amato al mondo vorrei
portarle meco quando vado
a non sentirmi solo.
 

Pensiero ... così.

 
quantunque lo pensi
e continuamente mi si dica
non risolvo che a forza ragionare
resettare i battiti all'ora legale
mi faccia meglio viver
di come e quando sognavo
era il mattutino a destarmi
ed il vespero la sera
ad addormentarmi.

E per quest'anno ...

 
scioglie la neve
la calda meridiana
tiepida a pelle
 
brillanti occhi azzurri
dietro ciglia abbassate

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