blog di bianca

con occhi che guardano correre pensieri
raccolgo voci di altre vite passate

non c'è luogo che non abbia sepolcri

nel mio cuore c'è un campo di ulivi
dove il vento soffia leggero
e porta profumi di un tempo.
seduta sui tetti rossi di Assisi

Mi chiamo Lauretta, ho 42 anni,
sono signorina e l'amore l'ho conosciuto ben poco.

non che io non volessi ma ormai mi è chiaro il fatto di
non essere il tipo di donna che attira sguardi maschili,
eppure so di non essere brutta anzi, mi ritengo abbastanza

sono un cane vagabondo senza calore, senza casa.
solitario giro a vuoto per strade deserte ricordando il bastone
ed il piede dell'uomo, ringhiando piano di una rabbia muta
per un abbandono ingiustificato, un bene dato ma poi subito tolto,
per l'umano bisogno di uccidere chi come me non ha voce..

per cercarlo non ho bisogno degli occhi ma dell'istinto che mi guida
seguendo piste ed impronte lungo la montagna coperta di neve e ghiaccio..
con il vento a favore procedo cauta e vigile,  mentre le tempie pulsano in una
danza selvaggia.. respiro a pieni polmoni quest'aria pungente di gelo

perdermi nel vuoto cadendo infondo al mondo
senza forze come fossi già morta,
mi lacero le carni, traccio strisce di sangue
per trovare la mia vita in quelle vene.

mentre cado sogno di giungere alla fine
senza timore, non un ripensamento,
invogliata di uccidere la vita

fasci di neon puntati al cielo come invasioni aliene,
echi in lontananza di torri che crollano.
padre  al mio fianco in questa notte di dolore e tempesta
mi parli di necrosi di menti avvizzite dalla follia.
si aprono le nuvole in squarci di tuoni come bombe,
con fragore di scontri antichi tra uomini e soldati

siamo bisbigli nel fragore della città
siamo ombre dai volti segnati
abbiamo lottato, accusato colpi e poi perduto
in questa vita a premi
e siamo tanti in pochi vestiti
Dio sa quanto abbiamo lottato..

lenti ed imperfetti viviamo altrove
volgendo sguardi di pietà

le nuvole oggi scendono fino a toccare il prato
sembra nebbia ma sono loro e si lasciano respirare
con le guance che si fanno rosse ed i capelli umidi.

seduta qui non mi curo del freddo
e seguo lieta i miei pensieri che corrono lungo
questi pendii provando sensazioni di libertà.

non capisco,
non so chi sono..
perchè attraverso strade ad occhi chiusi,
perchè mi stendo sopra ad acque fredde e mi lascio andare,
come animale ferito mi lecco in silenzio
e nella notte cerco rifugio tra le mie montagne..
non so perchè
non capisco chi sono..