Scritto da © ariele57 - Lun, 01/03/2010 - 18:51
colloquio tra acque
mannaggia,eccoti di nuovo ,basta.
va bene che siamo della stessa pasta,
ma concedimi pausa,
non resa ti chiedo.
sono giorni che martelli,
erodi,giusto si ,rompi,
di giorno ,di notte,senza
riposo,insistente.
non sei nelle mie corde
ma per amore del silenzio
imploro pace.
si ,trovo la tua presenza necessaria,
ma c'è un limite
al ritmo.
e tu sei alquanto invadente,picchi,e
non lasci spazio,anzi trasbordi
che persino il mio cane
si rifiuta d'uscire a far pipì
al sol vederti.
e tu, non so se per dispetto
fai finta di fuggir lontano
a cavallo del vento,uno sprazzo di sereno
ed il fiato rimbalza.
poi ,con la coda dell'occhio
vedo che hai chiesto rinforzi,
cirri ,nubi, nembi ,tutti grigi grigi,
fin belli da guardare
a testa in su,ma tu nascosta
tra i lampi
porti la tua essenza fin
sulle mie ciglia.
non ti sopporto,
divento logorroica con te,
ho deciso,se ci stai ,
dio proporti un patto.
io sto zitta se tu taci .
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Scritto da © ariele57 - Gio, 25/02/2010 - 21:18
oh mio pin
diventiamo microscopici ,nei ,
catturati da un battito di ciglia,
al di qua di quelle palpebre
nel niente di fatto ,nel nulla.
nel complesso specchio usurato
ma di miracolo fornito.
Qua irideo filma e trattiene in sé
ogni dettaglio.adesso so
perché ogni qualvolta poso
lumi,ogni posto é casa.
sta dentro la stanza
dei libri illustrati,
in ogni nostra pagina
la risposta,la vista.
attento, sei dietro una lacrima
spostati,
lei ha urgenza
di raggiungere la vita.
pensa mio caro che dolore
e gran disgrazia sarebbe
se non potessimo sfogare
questo interno mare, in gocce
catturati da un battito di ciglia,
al di qua di quelle palpebre
nel niente di fatto ,nel nulla.
nel complesso specchio usurato
ma di miracolo fornito.
Qua irideo filma e trattiene in sé
ogni dettaglio.adesso so
perché ogni qualvolta poso
lumi,ogni posto é casa.
sta dentro la stanza
dei libri illustrati,
in ogni nostra pagina
la risposta,la vista.
attento, sei dietro una lacrima
spostati,
lei ha urgenza
di raggiungere la vita.
pensa mio caro che dolore
e gran disgrazia sarebbe
se non potessimo sfogare
questo interno mare, in gocce
sull'esterno prato ,su di una viola mammola.
»
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Scritto da © ariele57 - Sab, 20/02/2010 - 15:47
recita il maltempo
su mille perché e come
in bolle senza più aria
cantano colleriche
le aquile sui dirupi,
hanno perso gli artigli
ruotando forsennate
le ali rotte.
senza più forze
si lanciano a terra
sui nidi vuoti
frantumandosi.
le arpie ridacchiano
ad occhi socchiusi
e vedono rimpicciolirsi
gli astri.
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Scritto da © ariele57 - Gio, 18/02/2010 - 21:03
In violento vento ,vedi o dai (e PIN ritorna)
nell'effusione contorta del tempo presente
i lupi stanano ossa.
s'illanguidiscono i verbi passati
cosciente rimpianto
e nel conteggio dei raggi
si spaccano le nubi,
si riaprono le cascate
sul vecchio abecedario.
scomposto non m'aggancio più
per ricomporre concetti,
non ho più virgole.
allora ululo,
il suono è rauco,
Pin ...
ritorna a me.
ti avevo dato la pausa,
conscio del libero arbitrio
sei andato
con la tua lunga e mirata vista
verso l'orizzonte.
ma ,mi ha morso le tarantola
travaso nervosa ansia
e verso una ferita nella tristezza,
sprofondo
assorbendo il mio istinto
scivolo.
ho riaperto la faglia
ed il mio mare non ho più resa .
imploro il tuo ritorno,
qua in bonaccia e assenza di sole
stanno ferme le onde
su coperta grigia.
paventa il ventomaestro
uno scoprir di tumuli
e fa tam tam d'angoscia,
soffia messaggero mascherato,soffia
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Scritto da © ariele57 - Dom, 14/02/2010 - 23:04
fegato
regge una vita
spugna
urta sugli spasmi,
è nobile
se non ha bile,
e in un mare di nepente
s'indurisce
negandosi.
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Scritto da © ariele57 - Dom, 14/02/2010 - 17:57
caravella in dieta vola
"Solo nel momento che non ci sarai più
io guarderò attental'azzurro cielo.
mi fermerò lassù e nello sguardo ti rivedrò
Ogni virgola di verde sarai di nuovo tu,
il senso caldo del sole
io guarderò attental'azzurro cielo.
mi fermerò lassù e nello sguardo ti rivedrò
Ogni virgola di verde sarai di nuovo tu,
il senso caldo del sole
come un dito lieve che mi sfiora il viso,
ho deciso metterò ancora e poi ancora
in ogni respiro il pieno finché vita ti riavrò e oltre.
Sforbiciando a zig zag le distanze oh mia gioiosa musa
nenie con te presente canterò,
ho deciso metterò ancora e poi ancora
in ogni respiro il pieno finché vita ti riavrò e oltre.
Sforbiciando a zig zag le distanze oh mia gioiosa musa
nenie con te presente canterò,
io a te tu a me per sempre
perché sei come la polvere impalpabile,
un granello invisibile.
entri nei miei occhi
e spremendo nostalgica speme mi fai piangere.
Navigando sull'alba conserverò nell'alito del vento del tuo sorriso l'ombra.
Ma ridi nella penombra luce
sei e sarai
non perderò quei fotogrammi della luna d'estate impressi sull'indaco.
Dipingerò il viaggio blu notturno
astri che seguono astri nel firmamento,
consumerò l'emozione nel salario del giusto
per arrivare alla metà senza zavorra, libera.
Ali bilanciate sventolano in prossimità di lidi,
sono salita sulla stadera, agile, senza peso,
faccio uno scatto discreto
equilibrio nel tempo che mi resta leggero slalom
perché sei come la polvere impalpabile,
un granello invisibile.
entri nei miei occhi
e spremendo nostalgica speme mi fai piangere.
Navigando sull'alba conserverò nell'alito del vento del tuo sorriso l'ombra.
Ma ridi nella penombra luce
sei e sarai
non perderò quei fotogrammi della luna d'estate impressi sull'indaco.
Dipingerò il viaggio blu notturno
astri che seguono astri nel firmamento,
consumerò l'emozione nel salario del giusto
per arrivare alla metà senza zavorra, libera.
Ali bilanciate sventolano in prossimità di lidi,
sono salita sulla stadera, agile, senza peso,
faccio uno scatto discreto
equilibrio nel tempo che mi resta leggero slalom
si sorrido mentre sorvolo l'immenso."
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Scritto da © ariele57 - Mer, 10/02/2010 - 23:00
xe matto e scalzo
marzo xe matto
e va de scalso
el carga e tonesea
fulmina un sol fiapo
che filtra tanta piova.
in questo svarion de vento
xe grapa a terra moea
e i radicci de can i nassa su l'arato.
ma o'savemo quasi tutti
che "na alta e na bassa fa na gualiva."
e xe ora d'andar drio a primavera
a far svoar dal let a munega
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Scritto da © ariele57 - Mar, 09/02/2010 - 22:23
la lingua
saetta pronta
quando è estratta
per colpire,schiocca
incessantemente
sugli accenti.
ma gusta e pregusta
per un intero ciclo
il sapere ed il sapore
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Scritto da © ariele57 - Dom, 07/02/2010 - 11:56
la corda della vita che ancora mi regge
ero accenno di forme
e saltavo su due piedi ,
entravo nel gioco
e stavo attenta,
ero spensierata
in equilibrio.
e saltavo su due piedi ,
entravo nel gioco
e stavo attenta,
ero spensierata
in equilibrio.
ero compagna,
sola tra tanti
in difetto,
ero bocconi rari
di carezze e d'affetto.
ero forza sui nervi
fiato ai minuti
ero prezioso alito
che mi portava in alto.
ero,nel cortile interno,
tra lati racchiusi
e uno libero.
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Scritto da © ariele57 - Ven, 05/02/2010 - 21:36
eri dolce bugia
contenevi in cerchio
lei, esile,calda
languida e sfatta
che sul nuovo di filava.
ma pur se notturna fonte
eri tremula su ombre
giganti ,mai riposanti
davanti a pietre ghiacciate
spogliavi la mia gioventù.
donavi sogni riflessi
su occhi rossi
e attonite dita
rosso riflesse.
la musa
stava supina o prona
smaniante
e tirava le riga
confusa
sui suoi versi.
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