AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

blog di Andrea Pozzoli

L'uomo che morì cagando sulla tazza del cesso

<<AMEDEO SVEGLIATI>>, urlò Giustina contro il marito.
    <<Si arrivo e non strillare come un'aquila affamata, ho capito mi alzo subito>>.

[épouvantail de la ville] à Edith Piaf

[lo Spaventa Passeri di Città] a Edith Piaf
 
Buona sera a te città
 
Donami realtà masticabili
lasciami camminare a piedi nudi sulla terra viva
 
Distogli il tuo sguardo pietoso

[ederlezi] Théatron

Latente è questa passione
e si dissolve in libertà sterili
a bruciar tra fuochi accesi
insieme a misere anime
che senza pace si muovono

[Morire] nel gorgo

Il giorno non finisce mai
le ore non passano mai.
Restano lì legate
all’orgoglio della vita
che non smette mai

[di Mercurio conosco solo gli angeli]

Ho visto alberi di città malate

chiusi in profonde trincee d'asfalto

dove le radici sottratte alla terra

sollevavano spoglie chiome al cielo.

Ho visto case e palazzi spettri di se stessi

vestiti a lutto nell’androne come pagliacci

Vomito l'anarchia dei miei calzini sui tuoi gerani

O amico mio quanti virtuosi passi abbiamo mosso insieme travolti da profumi villani
che ci picchiavano fin dentro le narici ad ubriacarci le menti che giocavano con l’anima.
Il tempo delle rose è dietro le spalle e avanti la notte in un mattino che sbocciò tra fiori di mandorli

echimrof [L'aquila che volò di notte]

Non un alito di vento in questa notte tranquilla
troppo tranquilla a tesser cupa il suo vestito
Là alta nel cielo una mezza luna velata
che dona impaurita una falsa luce uncinata

Message in a bottle (la vera storia di pollicino)

Pollicino era stanco di camminare, molto stanco. Ma felice lui era perché a casa sapeva di (dover) tornare.

Una dimora piccina a sua misura aveva costruito da qualche parte,

la fame d'un passero [cose così]

Che Dire se ho ancora le nocche fredde
ammaccate dall’inverno che non passa?
Il passero assume voli di rondine al cielo
e si consacra cannibale da se alla stagione
Ora non bussa più con ali profumate
alla mia finestra per la fame.
 

lo scherpa recita la globalizzazione

Uno scherpa vive all’ombra di ghiacciai che si sciolgono al sole,
conosce ogni crepaccio o linea oscura in costante evoluzione perenne
e sa quando è il momento per partire verso la vetta senza sfida.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 3167 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Ardoval