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blog di Amina Narimi

Avevi degli angeli alle labbra

Egretta Sacra
Ti scrivevo:
" Un solo giorno

A comporre la mia voce

A cantare tra le mani  lentamente-
con una voce millenaria intorno al garbha,
che mi penetra, profondo, che soggiorna,

La morte è troppo poco

Le piste dei sogni
Con la forza della tua poesia
tutto quello che ci serve
è il respiro
che non lega a sé la gioia
ma la bacia

Ogni volta che ti vedo eternamente

Col viso accolto nel silenzio
mi hai mostrato come fare
a raccogliere i fiori delle felci
con le mani a lume della luna,

Dentro le tue mani

C’è la questione del passato,
uno stato glorioso,
quando non respiravi.
 Fino al nulla  puoi ricordare

Come fa l'arcobaleno a venir fuori

 
Fa vedere l’anima
di spalle
senza bisogno di voltarsi
con la schiena incurvata sopra il secchio

Nello scambio del sangue con la luce

madre.JPG
Ho lavorato con la morte dei tuoi occhi,
la porta stretta di questo mio cercare.
 
Tre anni e un filo lungo di esercizi

Benandante

 
-Muta nei dialetti,
 nella camicia,
 l’innominabile placenta,
 la tua paura
 d’Uomo. Sacro

Più pura la perdita

Manchi. Dolorosa.
Perché ancora dobbiamo cantare,
Cantare e le stringhe degli astri

Nella partenza di Beltane

Cecilia-Fasser-.jpg
Nella casa del toro, la quindicesima,
conducevo il bestiame ai falò,
il grande cervo alla sua sposa.

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