Cose Così [hammam]
opera di Salvatore Ciaurro Leggi tutto »
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Il giallo
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Arabeschi di Fango
Gronda di instabilità collegate alla terra quest'AnimaMia
Addensandosi nell'eterno divenire si scioglie di quel che resta
nelle Sequenze di Ombre
Sono presenza/sentenza verso spirali di lucidi silenzi
Mi spoglio al cospetto dell'immaginario
che ho affisso alla parete di questo grande Muro chiamato Vita
come gocce di Luce strappate al cielo
Mi avvinghio con corde di seta all'Amore
sedotta dalla passione ..intrappolata dai sensi
nelle grida dell'essenza ...nel disordine della pelle
..questo mi resta in memoria
Esangue di speranze piango dai miei stessi occhi
Brucio dall' invadermi di buio
impazzisco di Illuse ragioni che si affannano sotto i piedi
ad esser risposta per questo corpo mio
ormai lontano dal Nome della Luce
a cui ho donato la Sopravvivenza dei Sentimenti
riflettendo d'inchiostro rubato al cuore
dita mescolate di tinte taciute
..e Respirando ancora Arabeschi d'aria immobile
resto sospesa in questa Danza
come per finire nel Respiro dal nome improvvisato
di Dolore contro Fango
-NellAnimaMia & RuNa-
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Ritrovarti
Ritrovarti a poco a poco,
vicino ad un fuoco
che scintilla nei tuoi occhi.
Riempire l’aria col tuo nome
senza i dolori dell’amore
e con dolcezza
lasciarsi andare
negli intimi segreti
che ci dividono
dal mondo e dal rumore.
Franco
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Non può finire
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Ad occhi chiusi
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Come grigio
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Bianco
Assenza di colore che in sè tutti li assorbe
sei tu bianco davvero segnale per il lutto
così il sudario t'ha perchè simile a morte
mostrata dallo scheletro dal riso cavernoso
il bistrattato nero non è perciò a temere
chè stelle e mondi tanti tiene nell'universo
e nella scura terra s'addorme il nuovo seme
per rifiorire vita slanciata verso il cielo.
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Querelle di Budapest
Sono un ragazzo fosfolipidico, alquanto triglicerico, adeguatamente glicemico, politicamente tallassemico. Epatico ed empatico nelle notti di luna piena. Un simpatico adiposo tiroideo, pseudoapollineo, non manicheo.
La mia concezione dei rapporti fra le sinapsi rasenta lo scetticismo.
Adoro assumere sostanze psicotrope come la serotonina, o l’endorfina, o l’adrenalina, o la mia nipotina.
Sono percorso e devastato da processi metacognitivi invalidanti ma esuberanti. Da recessi conativi, incoativi, cogenti; da riflessi speculari ipomaniacali e ancestrali.
In fondo, mi adagio in questa comoda ed ergonomica ciclotimia bipolare per un senso d’innata autodifesa.
Eterogabile, più che omologabile. Non tanto fallocratico, quanto falloliberaldemocratico. In fase postanale e postorale. Epidurale quel tanto da fondere l’inguinale e il supercorticale.
Sono un ragazzo complesso, munito di vocalist, basso, chitarre, batteria e tastiere. Una persona di devastante e ridente espansività leucemica. Con metastasi liriche incontenibili. Con neoplasie espressive risentite e visionarie, fra il dadaismo zurighese, il futurismo russo e il bullismo iraniano.
Ho frequentato la Scuola di Praga, quella di Francoforte. Nel ’68 ero alla Sorbona, nel ’77 alla Sor Maria. Attualmente vado e vengo fuori e dentro la Sor Angelica.
Ho conseguito anche dei Master in linguaggi non verbali a Budapest, L’Avana e Bangkhok.
La mia Bildung è complessa, arabesca, stratificata. Un castello di carta, una rondine primaverile, una paglia infuocata, un polo artico che si dissolve e autoassolve.
Un novyo de la muerte, un picaro de la vida. Una testimonianza vivente delle aporienovecentesche o delle rinascenze romano-barbariche.
Io, Angelus Novus e Homo Consumens, mi godo questo sole geneticamente modificato, tranquillamente seduto nel pergolato, qui ad Eumeswil, nella Terra del Tramonto.
(autunno 2007, dalla raccolta inedita "Querelle di Budapest. Post comici, demenziali, ludicomaniacali")
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lo sguardo
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