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Masticare sogni

E non c'è che la vita
per masticare sogni
titillarsi l'anima
grattarsi la ferita
rimarginata appena e
gli occhi son solo finestre
aperte a volte, altre chiuse
polverose spesso
perché non t'abbia accecare
la luce della realtà.

Libertà

Il vento di maestrale
spazza forte raso la battigia
granuli minimi ruzzolano
andandosi a comporre
onde dietro onde , quasi
circonvoluzioni cerebrali
all'asciutto del mare.
Un ramo contorto
nudo insabbiato fondo
trattiene un lembo rosso
tormentata banderuola sfilacciata
che frusta l'aria
per recitare una prece
e volar via altrove libera
dall'essere rifiuto.

Più non si narra

Più degli eroi non si narra
in questa terra arida, ostile, secca.
Più delle grandi imprese non s'acclama
mentre il vento spira
sui contorni d'Africa.
Più dei viaggiatori e pellegrini
non si ode il canto,
delle meraviglie figlio.
Più delle grandi Dee
non ci si sofferma
ad ascoltare il passo.

Frastuono e caos
nell'odierno mondo regnan.
E piccola un'anima
a rimeggiar si presta.


Ippolito Caffi,  Egitto - Karnak a Tebe, 1844

Alexis
12.10.2009

Moviola

 
Sinuoso dal tuo collo
Si dipana
Il panorama verso sud
 
E m’inebrio
Nell’estasi
Dei tuoi occhi brillanti
 
Lo sguardo
In te chiede
Nuove emozioni
 
Ti voglio
Accorata nel limbo
Mio di volontà
 
Scalpitante
Nell’ansia
Di cosciente infinito.
 
C{E}

Bimba

Nei tuoi occhi

Aleggiano
Sottili volute
di fervida gioia
E’ vita feroce
Che cresce e rincorre
I tuoi mille sogni
D’ingenua virtù.
 
C{E}

Assioma

 
 
Ti guardo
In tocchi di pensiero
Sospirati
Dentro Noi .
 
C{E}

Leggerezze

 

Stimoli?
Siamo sempre ciò che siamo
sofferenze spurie
mentre un'essenza canta
la sua voce
uccide
mentre
una rosa rossa
spezza
questo respiro, tanto
 
Oh abbandono
abbandono mio
mai, come in questo istante
mai
leggerezze così in cielo
mentre sto morendo
 
 

Uno sguardo al cielo

Volgendo lo sguardo a est
La luna a metà appare
Bianca di luce riflessa
Rischiara le tegole brune
Lo spazio di uno guardo accanto
Brilla di luce propria
Cintura su un tetto
Spettacolo del creato
Che ricolma lo sguardo mio

chagall danseuse

chagall danseuse

 

I sogni
   sono e s s e n z e
       fantasie s o t t i l i

Autunno

 

Un po’ d’autunno sono io
guardando queste mani
e questo cuore
orfani di madre e di pensieri
rotti dal pianto del cielo
impietoso e duro
e cieco alle preghiere
dei nuovi nati
e mai muto al destino
del mio tempo!

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