Intimo
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Notturno Chopin
La luna del Caribe scivola
dal mare al cielo
tra onde che spumano i crateri
e donne che aspettano gli amori.
Ma il violino della scogliera
suona Chopin
e la ragazza dei castelli di sabbia
accarezza le corde
nella penombra di una palma.
La luna del Caribe
spia le gambe della suonatrice di violino
mentre dalla bocca della donna
esce un sospiro
a spaventare l’iguana prigioniera delle spine.
Ed è un notturno di Chopin
che mi accarezza gli occhi
in questo strano sogno
dove anche i granchi
danzano sotto la luna del Caribe
mentre guardo la figura che suona
il violino
nella notte delle stelle incappucciate
e forse mi sorride.
- Blog di giuseppe diodati
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Lenzuola nere di seta nera
una lama di luce sghemba riflette
il bianco marmoreo del tuo corpo
mentre ti rotoli nel nero del giaciglio
pigramente spettino anelli di fumo
il sopore mi assale, membra ottuse
scivolano lente nel profondo del nero
lenzuola come nere ali di pipistrello
dirigono la mia discesa nel fondo
ondeggia la barca, è troppo il fardello
Caronte pretende doppia mercede
il viaggio è terminato il ritorno è dolore
scorre sul nero la mano incontro al nulla
- Blog di Franco Pucci
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Ciottoli e pensieri
Ciottoli e pensieri.
Me ne vado camminando piano
per vie di ciottoli e pensieri
e le case sono morbide risposte
per l'aria che va inquieta.
Siamo soliti compagni
sullo scivolo del giorno
e mano nella mano
viviamo dello stesso stupore.
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Corsa finale.
- Blog di Vanessa Solimando
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L'appuntamento
Sono arrivato sul posto, almeno un'ora prima. Irrequieto dal giorno precedente, quando ci siamo dati l'appuntamento. E' una giornata, ventosa di libeccio, pare, qui sul lungomare. Non c'è quasi nessuno, forse non è l'ora. Guardo alternativamente le direzioni del viale, non so da che parte arriverà, poi.... Una figura femminile. Non so davvero chi sia lei, come sarà e questo sembiante leggero che s'avanza, potrebbe .... Elegante, semplicemente: una giacca a vento scura col bavero alzato per via del vento, una gonna di chachemere color verde salvia, calze di seta fumè, scarpe nere con tacco alto. Ha un'aria volutamente indifferente ma guarda sicuramente verso me. Sorride da lontano, seppur non è quella della fotografia, è lei. Vorrei mettermi a correre ad abbracciarla, invece ci avviciniamo e recitiamo un approccio assolutamente normale, casuale, con tanto di sorpresa per l'occasione. Mi tremano le mani e la voce, con assoluta felicità, registro la sua emozione ed imbarazzo, dolcissimamente dissimulato dal sorriso. Ha due occhi verdegrigiotopazio, infiniti, e la figura deliziosa, formosa, ora che mi è vicina. Ci stringiamo la mano, io spero di tenerla un anno, e azzardiamo un timido formale reciproco bacio di saluto sulle guance. Non escono le parole, balbettii sul tempo, la salute, l'ora e il traffico, mentre iniziamo a passeggiare. La urto di continuo nel camminare, voglio "sentirla", voglio verificare se lei che è qui, ha gli attributi di quella virtuale, quella che sogno. Ci sfioriamo la mano e ce la stringiamo un attimo per subito lasciarla e guardarsi attorno. Senz'altro porre in mezzo, sempre sottovoce parlando di quanto e cosa ci siamo detti al tempo, mi guida verso il vialetto che conduce ad uno stabilimento balneare palesemente chiuso, fuori stagione. Leggi tutto »
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Odo Tinteri
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occhi chiusi ...
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non nasce più
"non nasce più
da nessun ventre di sanità
né per l’onore della Vergine
e non è l’anatomia eterna
ma ha la salma lassù
e la facoltà sulle nostre croci
grida in perpetuo
un lunghissimo dolore
con le spine nel sangue
dipinto
nemmeno morto
e l’anima si ripiega
tagliata
richiusa in quelle ossa
in un atto di dolore
dal collo sulla croce
tagliato e poi raccolto
in uno scrigno una fossa.
È una grave follia farlo tornare
dentro alle nostre dita
lui sta ammassato nel cielo
nelle sue mura
incoronato
come una rosa
con quel palo divino
ficcato in mezzo alle natiche
sta come una ciminiera
un rimbombo"
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Semplicemente
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