Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Blog

nel buio dei tuoi silenzi

mi manchi
maledettamente
mi manchi
come a un carcerato
la sua ora d’aria
prigioniera di un abbraccio
che non vuole sciogliersi
di un’emozione
che non sa placarsi
sospesa sul patibolo
della dimenticanza
oscillo
ormai foglia secca
al vento gelido
di questa solitudine
cercando ancora un appiglio
che mi attacchi al tuo cuore
ma manco la presa
e precipito
nel buio dei tuoi silenzi.

Sussurri...

Riflessa nei miei sogni
ti sussurrerò dolci parole,
lo farò piano piano,
posandole sulle tue labbra.

Franco

arsulia in rover

corroboranti  in-verso,
è trasparente vestito
su  fruttati nettari
dissettanti e camaleontici
fino all'ultima goccia
la lingua  li accarezza.
ma
un cerchio si forma,
la sete riprende
nell'aeree fauci
la sua corsa.

Cose Così [un grano di sale]

Assetandoti di labbra
il bacio è un grano di sale
sulla punta della lingua

un lamento sciolto addosso
incatenato tra le cosce

Venexiana

scogli del paradiso

di Odo Tinteri

I tre uomini in treno / 4

Mandato in tutta fretta da suo padre, José tornò dal vagone ristorante con una splendida bottiglia di spumante Berlucchi. Papà Garibaldi voleva che si brindasse tutti insieme, per augurare al figlio un grande avvenire all’Inter. L’amico Olzi gli aveva confermato per telefono che ad attendere suo figlio alla stazione centrale di Milano ci sarebbero state le telecamere di Mamma Rai e di Mediaset, e i microfoni d’una decina di giornalisti sportivi, poiché a Moratti gli era scappato detto in un pranzo privato al "Don Lisander" in via Manzoni, d’aver appena comprato un "crack" argentino, e la voce era corsa di redazione in redazione come una miccia in cerca d’esplosivo. La verità era un’altra: qualcuno, seduto ad un tavolo vicino, tra una portata di scampi con borlotti freschi e una maestosa faraona en escabeche, aveva capito male: in effetti si trattava dell’acquisto d’un’impresa argentina in bancarotta. Un particolare questo che passò del tutto inavvertito. Per Garibaldi ad attendere suo figlio a Milano c’era la Gloria.

- Brindo al nuovo centravanti dell’Internazionale di Milano!
...esclamò con negli occhi il biancorossoverde dello scudetto di Campione d’Italia. E con lui brindarono sorridendo sia l’uomo in grigio che quello in nero, e naturalmente anche José, suo figlio, il festeggiato.

L’uomo in grigio apprezzò il colore paglierino dello spumante, e ancor più il profumo ed il gusto, sorseggiandolo con piacere. Brindando aveva colpito il calice del giovane siciliano guardandolo con simpatia negli occhi. Per un breve istante i loro sguardi s’erano fronteggiati, specchiandosi l’uno nell’altro.

- Se lei è d’Agrigento, deve conoscere mio padre, don Calogero Loblanco. Leggi tutto »

Ultimo Nietzsche

'Oh cielo sopra la mia testa!
Oh tu puro di luce
profondo abisso!
Di divino desiderio
nel contemplarti tremo!'
'Gioiscono i cieli,
trasfigurato il mondo.'

A un tale combattente
doveva pur Iddio
l'onore delle Armi.

Note: le frasi della prima stofa le ho trovate negli ultimi scritti di Nietzsche.
L'ultima strofa è un mio pensiero, e Iddio in particolare é il Deus Sabaoth,
Dio degli Eserciti del Vecchio Testamento.

 

Gilberto Fanfani

Er fiume bionno

Da sopra ponte Mollo
in stà città
dove tutto passa
ma sembra sempre eterno
al venir
del generale inverno
come un Modigliani
me stiricchio er collo

Stasera
dall'alto de sto scranno
m'attardo con piacere
a guardare er fiume bionno
che incazzato veloce corre
e non se da pace
creando
nell'acqua limaciossa
un par de ghiricorò
e quarche tonno

Nell'aria tutto tace
solo er ricordo de n'antica estate
me ronza nella testa
facenno si che un ricordo
triste m'arridesta
ner rivedemme ancora regazzino
sotto la Mole
a torso nudo
sparappacchiato sotto un pino
coi carzoni corti
a fa a serciate co er rione Monti
poi sera con l'amici mia
de ciriole
se n'annavammo a pesca
ussanno un francescano come esca

Mo er tevere è diventato
un vero monnezzaro
pieno de m...
e materiale vario
e da quassù sopra er parapetto
a vorte me pare de senti
la voce sua che parla
dicendomi
de anna in saccoccia a pialla
perchè
me sò stufato
de portà sto peso sulle spalle
vergine a monte
e deflorato a valle
me sò arrugato
de corpo sò invecchiato
no me lamento
pe sto mio eterno
e greve movimento
lasciateme passa che sò romano
d' arrabbiame chi me lo fa fare
perchè sapete gente
er tempo mai non mente
perchè pe corpa vostra
a brutti barbaggianni
sò più de tremilanni
che me vado a disinfettà
le palle ar mare

 

 Leandro Vegni

Domani

Stamani alle quattro
mi sono svegliato
un caffè
e il viso mi sono rasato
Era notte
da una finestra appannata
il cielo ho guardato
l'alba era ancora lontana

la mia Stella
era li
che ancora brillava
mentre lentamente
il giorno avanzava

Con la faccia triste
e un po' stanca
veloce stridevo
dell'auto la gomma
mi recavo
al lavoro alla banca
divorando strscie
di strada asfaltata
volevo far presto
per risentire
un pensiero di donna
da sempre appesa
a un filo
di un arpa dorata
che suona una melodiosa
nota d'amore

Nel piazzale
con le luci ancor accese
ha un tratto
un forte sconforto mi prese
pensando
al quelle solite facce
mi diranno di nuovo buongiorno
mi offriranno
un altro caffè
pur sapendo
che nella mia anima
non è questo il mio mondo
mentre confido
le mie pene di cuore a un amico
già sapendo che metterà
nella piaga il suo dito
E' sera e tutte le anime vanno via
ti penso
poi resto solo con la mia poesia
forse domani trasloco
porterò via le mie cose
dal compter cancellerò le mie prose
stare qui è un melanconico strazio
alla vita
ho già pagato il mio dazio
in cambio di due ali di carta
per spiccare un ultimo volo
e poi riposare
sperando che un domani
per me ci sia in me
qualcosa che tu potrai amare

Non mi è consentito
di sapere quel che domani accadrà

domani è un altro giorno

Si vedrà!!

Leandro Vegni

Silenzi

Quanti silenzi parole non dette
frasi rimaste sospese
non espresse taciute
Sorrisi sguardi
con le nostre parole
celate
velate
oscure.
Parole dolci 
parole tremende
che spesso feriscono il cuore.
Parole ambigue
che nascondono bugie
o scottanti verità.
Ci guardiamo negli occhi
ancora la stessa sete
tacite le parole
silenzio per noi

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 6494 visitatori collegati.