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Tutto quello che sei

Tu sei il finale giusto
d'ogni mia scena
L'inizio
di ogni frase che finisco
e non conosco

Tu sei il mio bosco
dove camminano

tutti i pensieri miei
tra temporali brevi
e reali

Tu sei l'arrangiamento nobile
di un mio plebeo componimento

scarso
e davvero scarno

Scavo

e ti scovo
dentro di me
 
Tu sei l'aurora
che ogni mio tramonto sogna

Il crepuscolo

per tutte quante
le mie albe stanche

Tu sei l'invidia

L'invidia dell'anima mia

da quando
non è più primadonna
per te che sei
tutto quello che sei
 

egitto dei faraoni

Vento silenzioso del deserto,
amico delle ore nude di poesia,
narrami le sue vicende
di quando sospiravi

Rughe di...gioventù.

 
Dicono ci sia del buono
in queste grinze scolpite
tra le tempie e gli occhi
e ai lati della bocca.
rughe d'espressione dicono
che testerebbero vissuto
quindi saggezza esperienza ma
c'è chi - molti - non le vuole.
Gli sorrido, allo specchio
cercando di ricordare
dove l'ho guadagnata
questa o quella
come fossero medaglie, poi
lentamente
s'incupisce lo sguardo:
è lo specchio a ridere
che sa quanto era più bella
l'espressione mia
prima di quelle.

Sopravvissuti

noi siamo i sopravvissuti
noi siamo la memoria
degli occhi brucianti affossati nelle orbite
della pelle gettata sulle ossa
delle piaghe e della fame
 
siamo noi
che possiamo raccontare
la normalità del lager
la lancinante logica dell'assurdo
la banalità del male
 
noi, tutti noi, siamo i sopravvissuti
noi che siamo qui, oggi
e contempliamo l'orrore
 
sapendo che c'appartiene
 
 

componi-mento

 
"sai l' uncino 
sorvola maglie
composto il laccio
intreccio.
toc tocco
quanto il becco
che assorda.
osservo,
un pinguino trema
al risveglio 
dell'iceberg.
io 
muovo il dito
sul freddo marmo
non mi rattristo
né piango. 

Non posso dimenticare

Non posso dimenticare
perché non ho memoria
di corpi senza nome
arsi nel vento gelido
dal fuoco della pazzia.
 
Non posso dimenticare
perché la Storia è la maestra
amareggiata e vana
che il mondo non ascolta
e non vuole conoscere.
Non posso dimenticare
perché il fumo d'innocenza
s'è tramutato in vento
e disperso nel silenzio.
 
Non posso dimenticare
perché non ho mai visto
ali strappate
e respiri rubati
senz'alcun senso.
 
Non posso dimenticare,
ma voglio conoscere,
ma voglio imparare,
ma voglio soffrire
e voglio urlare.
 
Non posso dimenticare
che la follia più grande
sarebbe ignorare
il grido che si cela
nell'urlo del silenzio.
 

Shoah

         Come si può dimenticare?

prego

Farò un rosario
con chicchi di melograno
che la lingua testarda
non paga ancor prega
 
Piovimi occhi e rubini
nel ventre
e diverranno la saliva
che lentamente ingoio
sgranami di baci
tra i denti
a boccate
rabbocca e abbocca
a filo sul palato
oltre le nuvole
Così sia.

Le corriere

Ne guardavo di corriere, l’estate dopo cena
ormai di un vuoto elettrico, ultimo
tratto di profumi
galleggianti fin sulla porta di casa
un blu di olfatti che impediva di dormire
piegavano le notti come il grano
lucciole a noi, di diciannove anni
 
oggi
fra qualche pieno e vuoto
gira e rigira sono sempre quelli
i balsami nell'aria

Ma non durò

Loro era la casa che abbandonammo
loro erano i treni che viaggiammo
loro erano le famiglie che ci divisero
loro era la fame che ci colse
loro era il proiettile che ci trapassò
loro era il gas che arrivammo a sognare
loro era il forno che infuocammo
 
il corpo che morì era il loro
la vita che vissero era la nostra
 
ma non durò.
 
Ossuti e spenti,
stemmo per rinascere.

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