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Nessun dolore

nessun dolore, andava fatto.

staccai la spina e la lasciai
regalandole così una dolce morte

seduto, le braccia conserte,
guardavo con indifferenza
il cadavere del nostro amore
malato ormai in fase terminale

nessun rimorso, nessun rimpianto
altri chiameranno eutanasia
recidere per sempre un amore finito
io la chiamai liberazione

nessun dolore, andava fatto
e tu potevi almeno dirmi grazie…
 

Il Sabato

Sabato
C'e' il sabato che maledico
Dio mi perdoni e accolga la mia anima dolente
Il sabato della casa, cancellato il Leopardi, resta la casa
Ditemi voi, ditemi voi se esiste nel lontano Tibet o nella Mongolia Inferiore oppure nelle Sierre Messicane...
Ditemi se esiste un Calendario senza i Sabato
E io ci andrò e mi trasferirò 
Ho bisogno del mio sorriso, oltre il pianto

la corda della vita che ancora mi regge

ero accenno di forme 
e saltavo su due piedi , 
entravo nel gioco 
e stavo attenta, 
ero spensierata 
in equilibrio. 

ero compagna, 
sola tra tanti 
in difetto, 
ero bocconi rari 
di carezze e d'affetto. 

ero forza sui nervi 
fiato ai minuti 
ero prezioso alito 
che mi portava in alto. 

ero,nel cortile interno, 
tra lati racchiusi 
e uno libero.  

 

Because you’re so sweet

 
Perché do i numeri oggi
come la tombola
a passi vuoti giro
girandola ferma
diciamola tutta
questa musica
sentiamola tutta
questa poesia
-ti spettina le parole-
il forte dolore di un raggio di sole
che infligge calore bruciante.
 

Avercela.

quando imbandì la mensa
su un legno che poi divenne croce
non tenne conto che avremmo
mangiato e poi sputato.
commensali tutti inani geni
puttane lenoni e santi
finalmente liberi e uguali
nel correr nebuloso della vita
chiesti di testimoniarlo
e tutti al suo desco ritornare
per essere pesati.
così ci siam presi quanto possibile
subito a dispetto di chicchessia
per goderlo adesso e pagarne
il prezzo poi - forse - al limite
lassù, col dubbio che ci sia.

Appunti di viaggio

Sono appena rientrato dal consueto viaggio cui il mio datore di lavoro periodicamente mi obbliga. Come il solito l’impegno è stato portato a termine con scrupolo e professionalità: i siti visitati non presentavano anomalie o variazioni significative. Il cuore pulsava regolarmente e non vi era alcun sintomo di rigetto dopo l’ultimo trapianto. L’anima era al suo posto, benché tuttora sofferente per le ferite non ancora cicatrizzate. Tutto mi è sembrato terribilmente normale. Solo mi chiedo: questo mio continuo viaggiare dentro me stesso mi viene retribuito con una diaria normale o c’è un’indennità come inviato speciale?

Apnea

ora finalmente posso respirare, l’aria è più tersa
le macerie del passato ostruiscono ancora la via
la polvere alzata dalla frana dei ricordi si è diradata
l’anima sta terminando i lavori di ristrutturazione
e il cuore batte di nuovo, potente come una ruspa

appoggiato ai miei pensieri così rimessi a nuovo
osservo il battito costante che sottolinea il respiro
nuove emozioni completeranno la metamorfosi
come un serpente indosserò una splendida livrea
dimentico del tempo, fino alla prossima apnea

 

Sui palazzi

Sui palazzi, sui palazzi!
Ovviamo all’aria degli incroci
alle rampe, alle rotonde; portiamo su quei prati
e l’erba prenda l’ascensore per arrivare fin lassù.
La pioggia non si stancherà di scendere:
è già là.
 
E la piazza
e due strade che ci danno girotondi!, una salita,
una sola, che ci scivolino i rondoni,
 
mettiamo le campane ai rami del viale
e il vento apra una sarabanda d’animule
e di note lievi che invaghiscono i torrioni.
 
Sui terrazzi, tutti! come antenne in cielovisione
a raccogliere il segnale che l’universo è vivo
 
e ci porta a scuola.

Ai giorni senza parole

Mescolando oggi con ieri
perdo il mestolo nel brodo
e a volte rido.
A chi vuol dirmi che son strana
rimando estraneità
rispondo di striscio.
A chi mi vuole uguale al resto
decido di negarmi
e farmi d'assoluto.
E intanto son passati
alcuni giorni senza parole
e li ho guardati andar via
come l'arricchito la sua miseria.

lassù qualcuno...

 

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