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Come quando un sasso

 
come quando un sasso
levigato dal tempo
sulle asperità arrotondate
riflette la luce,
così è l'amore:
canto della materia
a contatto con l'infinito.
 
 

Le cose più belle.

Appena sarà tempo di andare
farò il fagotto delle cose care
non voglio lasciarle, nessuno
qui intorno le ama come me
da poterle carezzare.
non si misura in grani quel valore
men che carati hanno dentro sé
bricciche scampoli di nulla a volte ma
sono state lì con l'anima ed il cuore.
il ricordo l'ha vestite di pagliuzze
arcobaleno, il pensiero profumate
di fiori di brughiera e se
nella vita non furon tutte stelle
quelle di dolore restan le più belle.
 

per sempre

vorrei il tempo
coi suoi zigomi acuti
mi fosse amico
vorrei mi fosse
guarigione di affanni
mentre incava le guance
mi fosse stelo
o bastone d'acciaio
fino a quando
questo cuore rugginoso
come un vecchio barattolo
non la smetterà
di sfracellarsi d'amore
 

Nati sotto il segno del (C) cancro

come il granchio distrugge per poi ricostruire
così nella mia vita ho alternato gioia e dolore
quando l’ho saputo in me non v’era stupore
in fondo era un cancro e ridevo da morire
 
destino assai strano, giocando con le parole
alienavo la paura, rassegnandomi al destino
sorretto dalla forza dell’amore a me vicino
dopo ogni viaggio nel buio ritrovavo il sole
 
anche per lei la vita scrisse la stessa storia
nata nello stesso mese sotto la stessa luna
vive la vita col sorriso senza paura alcuna
abbiamo distrutto e ricostruito la memoria
 
la luna che governa per noi lo stesso segno
ci ha fatto incontrare scrivendo ugual destino
entrambi abbiamo riso del cancro quel mattino
giocando la partita con nuovo grande impegno
 
ora che il sorriso in sereno si è trasformato
ora che le nostre vite viepiù si sono legate
insieme zoppicando verso la nuova estate
ridiamo del nostro segno come curioso fato
 
nati sotto lo stesso segno, sotto la stessa luna
la vita che ci ha incontrati con noi si è divertita
abbiamo giocato duro con lei la sua partita
nessuno ha ancora vinto, la sfida ci accomuna
 
come due granchi camminando di traverso
ci dirigiamo sorridendo a nasconderci in mare
il cancro non ha vinto contro il nostro amore
truccando la partita nel gioco suo perverso
 

La chimera

è stata una chimera credere
che la bellezza e il piacere
avrebbero placato l'arsura
di vivere ancora fino a domani
e neppure i sentimenti nobili
le cure poste a soddisfare il cuore
il nutrimento dato all'anima
impedirono alle foglie di cadere
all'autunno di avanzare, al gelo
dell'inverno annunciare minacciare
tempi chiusi in circolo predetto.
ora che alfine s'è sciolto l'enigma
che tutto prende giusta dimensione
ed il limite è visibile seppur imperfetto
mi chiudo entro il recinto di rovi
a cintura del mio spazio esistenziale
e dalla collina delle cose passate
posso guardare un orizzonte illusorio
dorato quanto impossibile da raggiungere.
 

Coriandoli

 
 
 
Coriandoli sparsi
da un vento ribelle
le nostre vite
in questo mesto Carnevale
di falsi orpelli e maschere beffarde.
 
Ci illudiamo di volare
liberi e felici
ma il tempo
che trascorre
è giudice e censore.
 
Si rimane qui
come coriandoli sfatti
catturati dal selciato
inzuppati dalla pioggia inattesa
che li trattiene e li punisce.

                              

 
 

Fluttua il futuro

  Fluttua  via il futuro devastato
e alieno come il mare  in burrasca.

Le ombre ossute dei rami sono fuse
in un’oscurità che nella sera
sfuma, la luce lascia tracce in cielo
di pallido arancio e viola screziato.

Una cavità colma di tenebre
si alza e si abbassa al ritmo del respiro.

Sto rannicchiata sotto un tripudio
di ombre. Dopo il viola, indaco e polvere
da sparo, in fondo al cielo,  promettono
pioggia per accompagnare  i sogni
in un tempo diverso che si lasci
disegnare dalle trasparenti dita
di una limpida falce di  luna.

Ci sono

Ci sono
ma non so più chi sono
e non so dov’è
lo sconosciuto luogo
dove ora sono
Ci sono
pazzi in palazzi
palazzine ragazzine
mattoni matti e mattine
matite
appuntite
nel cuore
d’un disperato verso
che ancora viaggia
verso
lo stesso discorso
in cui ci sono
ma non so più chi sono
e non so dove
sono
tutti i pazzi
e matti
in me
mentre ci sono
ma non so chi sono

Tutto e niente

 
Vorrei fermare il Mondo
Per guardare meglio le tue labbra
Mentre fanno di me
Tutto e niente
.
Vorrei fermare il tempo
Per cercare quel luccichio nei tuoi occhi neri
Mentre con un solo sguardo
Mi fai morire senza un come
.
Vorrei fermare il battito del mio cuore
In modo che non faccia rumore
Mentre ti osservo
.
Vorrei fermare il Mondo
Per guardarti meglio
E sorridere
E piangere
Pensando che tanto
Farai di me tutto e niente
.
 

Cuore di rettile.

Era venuto il tempo della schiusa e nel covile c'era molta agitazione, aspettativa. Da tempo ormai, le nascite erano scarse, l'inquinamento, si diceva, aveva modificato anche la genetica e le uova risultavano infeconde o infecondate. Il calore di Balum, la luce delle sue sette lune, facevano il loro dovere da tanto di quel tempo che era difficile immaginare che gli alieni avessero potuto influire sul loro potere riproduttivo. I riti procreativi avvenivano regolarmente ad ogni Nuova Germinazione, quando i vegetali si rinnovavano e gli insetti brulicavano dappertutto ma, ogni nuova stagione, era minore il numero delle nascite.

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