Scritto da © Winston - Dom, 08/02/2015 - 06:45
Ed è chiaro il giorno
il giorno dell'ultima sera|fugace
e chiaro|Pur sparsi d'azzurro|di terre
non avremo intorno che sere
ché partono dubbie|le rotte notturne
Ove la luce d'infinito diviene|e calando
di versi in pianti abbandonati
Ovunque
dovunque è chiamata al ritorno
su calamite di speranze fugaci|o morte o già sepolte
Al riunirsi di fratelli batteri e virus
che accenderanno fuochi/ai grassi montoni
o con essi moriranno
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