Scritto da © taglioavvenuto - Dom, 22/08/2010 - 22:01
La terra acquiescente emana doni già sfiorati dalle dita dell’indomani, lattiginosi crudi, smeraldi di mistero, anelli d’Oriente alle dita dei piedi. Il ballo delle sottane nei palazzi deserti. E’ rosa sui marmi, rosa/azzurro di Bisanzio.
Su gironi impervi, su sponde inesistenti, su ninfee di languori incostanti e carapaci centenari balzerò agilmente mutevole come richiesto dall’animo, fino a chiedere a Cibele l'illuminato responso.
Dall’alto di quel viso non ancora violato da Huszàr sotterranei, da sciabole di occhi discinti da vapori inscalfibili come il diamante, ella, irreprensibile cortigiana di tutti i sortilegi, rifiuterà per tre volte l'offerta di vestirsi soltanto di un nudo, angoli coperti del perimetro sacro.
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