Scritto da © Antonella Iuril... - Gio, 09/02/2012 - 08:42
"Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno."
Fernando Pessoa
Divenire ciò che siamo è una trasformazione che ha in se il sapore della perdita e del rinnovamento, come un albero che ha bisogno di perdere le sue foglie per ritornare a fiorire.
Un processo che ci richiama la sensazione di qualcosa di inevitabile: ci perdiamo l’un l’altro, non ci vediamo più, relazioni e persone importanti diventano solo un ricordo a volte bello ed altre dolorosissimo lasciando cicatrici profonde.
Altre volte accade di rendersi conto che certe persone sono così ancorate nei nostri cuori da oltrepassare distanze e tempo e quando miracolosamente ci si ritrova è come essere sempre stati assieme. Nulla è cambiato a parte qualche ruga in più e il fardello degli anni.
Cambiamo un po' ogni giorno ma a volte il tempo non ci cambia anzi ci trasforma nella nostra autenticità, il tempo che ci fa sentire dolore e gioia per tutto quanto abbiamo vissuto coprendo di dolcezza anche le esperienze più tristi eppure vibranti perché profondamente vissute.
Testo e opera Antonella Iurilli Duhamel
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