Scritto da © voceperduta - Gio, 20/11/2014 - 15:04
Mi chiedo se il pallido chiarore
rinunci per sempre al fregiato
colore.
Innesti più rari sulla via del
vigore, quando già s'affretta
il gelo a bendare i sarmenti.
Dal calice bianco il sepalo
unito, ricrea nelle notti vuoti
d'ambra e visioni.
Balzi confusi, di maree già a
distanza, mentre il passo sorveglia
il roseto affrescato di lune.
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