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In mano ricadeva l'aurora

 
 
Restava il silenzio di un negato
pontile, il ventre assuefatto di
umbratili gesti; viaggio lavato
da un bacio impulsivo, intrusi
 
soldati a fiacchire la carne.
Sorgeva la costa coi suoi
fiati impressi, doline cadute
in un solco prudente.
 
Frangevo i legami virando
tra i nembi, nei lucidi rasi
di borghi sfuggenti.
Sparivano case, la gente.
 
Barbagli, pendagli sul mare
a sfiorare la terra, nel porto
lasciare i preziosi tormenti.

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