Scritto da © voceperduta - Sab, 27/08/2016 - 22:43
Svettano odori di albe
affrettate, chiostri mutati
in febbrili adunate.
Rinfrancarsi appena,
nei viottoli di dalie
sediziose sulle vesti.
Chiamarti tra cime
annidate in un risveglio
di colpe.
Vedo che leviti via
dalle fronde, nel corpo
mancato ai più labili
sogni.
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