Scritto da © voceperduta - Mer, 26/11/2014 - 15:15
In un palmo la seta affiorò,
come guizzo di tela ammainata.
Solcavi gli spettri che impedivano
la sera, spargendo rimpianti al di
sopra dei lumi di scena.
“Essere famosa non è bello...”
La voce smottava quel liuto riverso,
brandendo parole asservite a un tenore
modesto.
“Essera famosa non è bello...”
Lara, gli sguardi affidati al glicine
caduto, orme di ruspe sui campi innevati,
nella Mosca che tende le braccia a un
martirio di sangue.
Segreta nostalgia per il tempo, per i versi
trascritti sull'ombra, lì negli angoli razziati
della memoria di Jurij.
“ Di nuovo mi tormenteranno per una colpa
non ancora pagata...”
Affanno del recitativo, dei vagheggi ostentati
con forza, prima di ogni resa notturna dietro
arbusti solitari.
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