Scritto da © voceperduta - Ven, 27/12/2013 - 22:18
Un tradimento come il tuo spinge chi ama ad amare di più, a voler bene meno (Catullo)
Su questa pietra donatami da Ortensio, dovrei starmene lentamente a cigolare.
Valgo ormai quanto un frassino mutilato, un vincastro che va piegandosi sommessamente.
Come in una fabula palliata, farei bene ad andare di matto e scagliarmi contro la prima serva innocente. Invece resto qui, ad ammirarti lo stesso, mentre fai i tuoi esercizi di posa,
mentre scegli il triclinio adatto per la cena.
Se non ti avessi vista io stesso, con questi miei occhi in quella taverna per oschi scanzonati, nemmeno Giove si sarebbe potuto avvicinare a te, in quanto gli avrei gridato che tu sei una divinità dell'olimpo come e pari a lui.
Ma cento sesterzi ti hanno convinta a credere che tutta Roma sia una latrina, e che tanto valeva vendersi al primo etrusco ubriacone.
E' stata una lenta magia ritrovarsi, in fondo. Ho lasciato il mio posto al senato, per restarti più vicina perché sapevo bene come tua madre ti sarebbe mancata.
Lei che ti rinfoltiva le ciocche con scaglie di giglio, te li avrebbe tirati via uno ad uno con un uncino smussato, oggi. Ma sembri proprio lei quando indossi le sue tuniche, e togli via la stola perché il caldo non ti piace.
Guardami Lusilla, non lasciarmi da solo come uno stolto ad arrossire per la vergogna che dovresti provare tu. Meglio la gogna, il lancio dalla rupe Tarpea.
- Padre, che aspetti? Qui è tutto pronto.-
Mancano i garofani ed il vino, tesoro mio. La mia consolazione nel vederti donna libera per la prima volta.
»
- Blog di voceperduta
- 1099 letture