Scritto da © voceperduta - Sab, 05/07/2014 - 11:36
E allora seguimi come ho fatto io,
ogni volta, anche quando non volevo insieme a te.
(Giorgio Faletti- L'ombra-)
Domani, forse, tra i bruschi risvegli
di avverate parole (l'addio è sempre
indelicato, come un“Dai, alzati” sui
ritagli del riposo),
ti accorgerai della cantilena umida,
dei semafori accorciati, di quella strada
senza uscita che è il piedistallo di ogni
scrittore.
Qualcuno, consumata la sua colazione,
si affaccerà smemorato picchiettando
contro un ramo di ciliegio, perché è
rimasto vuoto.
Una ragazza, nascosta da qualche parte
fra i malumori di una balconata, leggerà
sempre qualche rigo per evocare la forza
e non negarsi nuovi salti tra i cespugli.
Ci saranno mani ad offrire l'amore
come oblazione, per una causa mai
persa, per il semplice rendiconto delle
attese ai semafori, per il sibilo di
un ciliegio incolto, per quel balzo
a tarda notte da una finestra negata.
Finché qualcuno rimpasterà sulle labbra
fatte dense, le parole come setole
a colori.
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