Scritto da © voceperduta - Sab, 29/03/2014 - 13:19
Sono gli occhi tuoi spaventati
che non ho saputo emozionare.
Attraversare a mani incrociate
le chiassose contrade non ha portato
tra di noi maggiori carezze.
Alla notte un respiro infiammato
sortiva dai capannoni, noi a trascinare
travi di fuoco, mentre il picco della
luna si svuotava di significato.
Tanto al mattino ci saremmo sorrisi
comunque; tu a etichettare flaconi di
uva passa, io a escogitare un motivo
per ricominciare ad amare la tavola
ed il pane imbiancato.
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