Scritto da © Anonimo - Mer, 18/11/2009 - 09:42
E’ la sua voce un’onda galena
che invade ogni ascolto e più ancora diffonde richiami.
Come in un tino la fiamma tosta le doghe
e rilancia aromi non posseduti dalle vigne,
così in quest’aria sconvolta le sue urla imbonitrici
raccontano mirabilie delle alici del Golfo,
dei polpi e dei totani morenti,
restituendo ai pesci una fragranza che non hanno.
Qui - sul banco - tra erbe marine e limoni
e schiaffi d’acqua nuova
in un sarcofago bianco aperto alle mosche
come sulla Terra e nelle Piramidi
l’ingiuria della freschezza presunta
ridà vita alla morte, aumentandone il prezzo.
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