Lirica di Vittorio Fioravanti
T'accostasti al piacere
con l'inespressa supplica
che ti fosse dolce il supplizio
amaro il godimento
ambrosia e nettare
miele e liquori
di fiele contaminati
Aspro lo scontro atteso
incontro d'anime nude
e di fasciate membra
d'inerme pelle sommessa
Attrazione ancestrale
affinità incestuosa
connessione proibita
d'esseri destinati a fondersi
nel crogiuolo dei sensi
d'ineluttabile amplesso
Varchi profanati
dalla voglia sfrenata di possesso
devastazione ardente
sottomessa all'abbraccio
di serpi tenere e vili
le lingue a cercarsi in gola
Lombi afferrati nel buio
d'una notte priva di luna
striscianti dita
unghie a scavare fremiti
labbra invase d'angoscia
crescente affanno
mentre l'umida coscia
osava ardita scorrere
lungo il turgore
Che ci restava d'allora
se non l'impronta lasciata
sul liscio tuo ventre
e il morso acuto
inferto sulla mia spalla
Un'ombra tenue sul cuore
che tuttora perdura
Impura
Settembre 2005
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