Il primo giorno di Marzo porta con sé una notizia molto triste, la scomparsa di Lucio Dalla, un musicista eclettico, che ha musicato parole profonde, che sono rimaste nella mente di tutti ed hanno intenzione di imprimersi a lungo, lo dimostra la profonda commozione espressa con ogni mezzo da gente di ogni età. Personalmente posso dire che dopo Lucio Battisti, Lucio Dalla è l'artista che ha catturato con la sua musica sempre diversa, in un crescendo di attenzione all'uomo, alla società, al divenire possibile e impossibile della nostra realtà. Uomo affabile e "semplice", dall'approccio immediato e sincero, senza filtri e senza finzioni, esternava il suo pensiero in modi coloriti ma efficaci. Di grande umanità, innamorato di Bologna, la città che lo ha cresciuto con affetto e stima, non si è concesso a deliri di onnipotenza per salire su pulpiti offerti, ma ha scelto di stare tra le persone, senza perdere il contatto con una quotidianità che di certo gli ha concesso molti spunti creativi. Stravagante e diverso nel proporsi, ha conservato un'autenticità di pensiero che ha divulgato su note indimenticabili, ogni pezzo un piccolo concerto! Sono di parte, me ne rendo conto, ma credo di non poter essere smentita. Se ne va un "grande" che ha accompagnato i miei anni di gioventù e mi è rimasto al fianco anche quando la maturità cominciava ad affacciarsi, senza poter essere definito vecchio, anzi. L'uomo, i suoi sentimenti, la diversità di pensiero e di provenienza, ha cantato tutti noi, visti da ogni prospettiva, arrivando sempre in profondità.L'amore per il mare, le sue Tremiti, la barca allestita come uno studio di registrazione di cui spesso parlava, narrano di un uomo libero, innamorato della vita e di quello che offre, conscio che tutto ha una fine, ma certo di un nuovo inizio dopo la morte. Indimenticabile
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