Scritto da © Silvia De Angelis - Mar, 15/02/2011 - 12:08
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Il sardo (limba sarda) è una lingua facente parte, nel gruppo neolatino, delle lingue indoeuropee. Conserva molto da vicino derivazioni della lingua latina ed è costituito da un insieme di dialetti diversi fra loro.
Possiamo affermare che in Sardegna territorio e lingua, sembrano non coincidere, infatti esistono varie parlate di origine alloglotta, quali il catalano di Alghero, il gallurese, il sassarese e il tabarchino, dialetto antico genovese parlato a Carloforte dai discendenti di coloni liguri, provenienti dall’isola di Tabarca (Tunisia).
I linguisti, da diverso tempo, stanno cercando di mettere ordine, il dentro della lingua sarda ove si intrecciano diverse varianti e pronunce che bisognerebbe riorganizzare con giusti parametri.
Gli storici stanno esaminando la possibilità di suddividere due macro aree dialettali (una centro settentrionale o logudorese e l’altra meridionale o campidese) che si suddividono, a loro volta, in variegate aree sottostanti.
Inoltre, si sta tentando di valutare un accordo, da parte di politici e studiosi, col quale stabilire quale sia la forma scritta ufficiale per il sardo, che prevede, al momento, una “Limba Sarda Comuna” redatta da una commissione di esperti.
Un modu di dì gadduresu
Un modu di dì gadduresu dizi: “ s’è fatt’a un diegnu” (e vo’dì chi unu s’è tuttu imbrattagatu, iddu e li so’ ’istiri, da lu capu a li pedi cun calche cosa).
Unu “sculombru” cussì cumbinesi una ‘olta, med’anni fa, a dui femini inn una carrera d’un paesi di la Gaddura.
E lu fattu stesi cussì:
una d’iddi era andendi a dà a magnà lu polcu, cu lu stegliu di la sciuccatura in capu, assintatu innant’a lu capitili e imbicchesi un’alta femina chi cuniscìa e ch’erani da umbè di tempu chena ‘idissi.
E chi si priguntesini commu staggjìani e si tucchesini la mani.
Ma candu s’erani basgendi illi canteggj, smintighendisi di la cosa … chiddu stagnali, ch’era un aizeddu in cancalleu, si svultulesi e la sciuccatura li falesi innantu e li fesi tutt’e dui a un diegnu! E li chi vidisini la scena si sbiddighesini di la risa.- (Lucio Pirodda)
Traduzione in italiano
Un modo di dire gallurese
Un modo di dire gallurese dice: “ si è fatto a un diegnu” (e vuol dire che uno si è tutto imbrattato, lui ed i suoi indumenti, dalla testa ai piedi con qualche cosa).
Un “dramma” del genere capitò una volta , molti anni fa a due donne in una via di un paese della Gallura.
E il fatto avvenne così:
una di loro stava andando a dar da mangiare al maiale, con il recipiente della brodaglia di avanzi del cibo poggiato in testa sul supporto di stoffa per il secchio, allorquando incontrò una altra donna che conosceva e che non vedeva da molto tempo.
E lì si chiesero come stavano e si strinsero la mano .
Ma mentre si baciavano sulle guance, dimenticandosi della cosa … il secchio metallico, che era un pochino in bilico, si rovesciò e la brodaglia cadde loro addosso facendole entrambe a un "diegnu"! E quelli che videro la scena si sbellicarono dalle risate.
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