Un libro speciale
C’è un momento della propria vita dove avviene un incontro, un incontro singolare. Ti imbatti in un libro. Lo sfogli, accarezzi le pagine, leggi qualche riga. Poi il libro ti prende, tutto ciò che è attorno a te si attenua, si sfuma, si spegne. Attraversi la storia, senti che ti identifichi totalmente, che ti appartiene. Poi il libro giace nella tua libreria per anni, sino al giorno che lo rispolveri, lo rileggi (e lo rileggerai più volte). E nuovamente senti che la storia è tua, che ci sei dentro, che il tempo... già il tempo. Ti sembra che quel libro parli di un tempo immobile e immutabile, dove tutti i protagonisti attendono un evento che non si verifica, perlomeno fino all’ultimo capitolo. E allora ti accorgi che quell’attesa altro non è che la tua vita, o la storia della tua vita. Così, quando scorri con lo sguardo i dorsi dei tuoi libri e ti soffermi su Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati, un sorriso indulgente affiora sul tuo viso.
Rinaldo Ambrosia
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