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Scritto da © fantasia - Sab, 08/01/2011 - 14:42
Reby aveva percorso a perdifiato sentieri a lei sconosciuti, inciampato sui sassi su cui aveva rischiato di cadere più volte, ma ora si sente al sicuro. E’ una stalla, sembra vuota, anche calda e tranquilla. Profumo intenso di paglia appena ha aperto la logora porta di legno che ora si chiude alle sue spalle.
“Da cosa fuggi, Reby? Hai cominciato a correre all’improvviso. Uno strano rumore, un grido confuso e ambiguo, indefinito suono ha lacerato il tuo cuore, spingendoti ad andare lontano dalla tua strada sicura, verso viottoli sconosciuti e nuovi per te”.
Adagiata sulla paglia fresca, Reby si rilassa e riprende fiato, qualche graffio sulle gambe e stille di sangue che tampona con i lembi della gonna. Un quadrato di cielo sereno e spiragli di luce sul suo viso assorto in echi lontani di pascoli a valle. L’aroma del fieno è intenso, le ricorda antiche corse spensierate tra le spighe, da bambina felice, e merende al sapore di buono.
Un fruscio la risveglia dai ricordi. Reby si volta e in un angolo della stalla lo vede nella fioca luce che filtra tra le tavole del tetto sconnesso: un tenero ciuchino grigio che la guarda con occhi placidi e miti mentre scrolla il suo collo in movenza di saluto, come se l’aspettasse nella sua solitudine. Sembra scrutarla tenendosi in disparte, simile a una coscienza silenziosa. Gli va vicino e l’accarezza esitante, con un po’ di prudenza (ha sempre temuto gli animali, anche i più mansueti). Il mantello dell’asinello è morbido e caldo, qualche filo di paglia che lei toglie lievemente e fa cedere giù, la docilità dell’asinello la rassicura dandole un senso di calma serenità e quasi di sollievo alle sue pene. E la magia si compie… la mente si libera da paure e tormenti, da inquietudini e dubbi. Dimentica tutto e tutti. E’ libera dai vecchi rancori, non ha scelte da fare, né decisioni da prendere. Si sente uguale a quell’asinello mite e sereno, tra la tiepida paglia che la inebria di selvatici aromi di erbe spontanee e menta fresca, una semplice ciuchina anche lei, dal manto grigio e morbido, incantata e docile alle carezze, e ora dolcemente si struscia al suo nuovo amico
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