Scritto da © Franco Pucci - Mer, 09/11/2011 - 18:47
Vi lascio un cesto tessuto di alghe marine colmo di emozioni,
ali di gabbiano sognate e scritte sui fogli azzurri d’infiniti cieli,
primavere di lacrime terse dal desiderio ardente di nuovi soli,
passi incerti nei tratturi improbabili attraverso campi seminati
a gramigna per una vita agra comunque vissuta a muso duro.
L’amore quello no, quello ingannato, perso, illuso e riscoperto
quando ormai le ombre sul molo si adagiavano viepiù lunghe
e il sole morente infiammava anche i ricordi più insignificanti,
quello che ha stretto la vita tra le ganasce come dolce morsa
e ha trattenuto la mia insana corsa verso la pece della notte.
Quell’amore lo porto con me.
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