Quel giorno che vidi Cristo
al bar delle quattro stagioni
quel giorno che urlava
verso un bastardo razzista
in nera calzamaglia
quel giorno alla vigilia
di un Natale strambo
provai ad offrirgli del vino.
Lui si voltò
che era ancora incazzato
e mi si rivolse con voce
che era ancora alterata
"che vuoi? che cerchi?
miscredente ateo
con quei jeans che ti scendono
sotto il Peloponneso?"
Io ridevo
dei suoi modi
e della sua lingua
e ci sedemmo al tavolo
che Maddalena ci versò da bere
lei con la sua gonna nera
e le mani piene di vesciche
di freddo e paura.
"Non ci sono cammelli
per i condottieri dalla croce
al petto
e nemmeno dorsi di muli
o asini inclementi
e se sono ateo
la cosa ti diverte
Cristo lo sai che ho stima
di quel tuo carattere
che non da tregue
e poi, poi sei alto come me
e si potrebbe anche giocare
a tirar canestri."
La ciurmaglia avida
arida e cattiva
ci guardava con faccia truce
dal fondo della sala
e c’era anche un prete
anche quello
che fustigava un emigrante
perchè era nero
perchè era d’altra fede
o forso solo
per la sua perversa voglia
di emozione.
Lui si alzò
e rovesciò il tavolo
su quelli che in nome suo
ammazzavano la gente
e inseme ne demmo peggio
che ad un corteo
contro gli assassini del mondo.
E maddalena
ci diede anche una mano
e Giuseppe tirò piallate
ed esausti alla fine
ridemmo tutti
che pure Giuda si era messo
dalla nostra parte.
"A te non credo
no Cristo non credo
e nemmeno alla tua chiesa
e a quelli dalla tonaca
uomini o donne che siano
ma bevi con me
un vin brulè
che meni tosto
anche se hai meno calli
sulle mani."
Lui mi guardò
con il fiato grosso
"Pino sei un bugiardo
a dire che a me non credi
ma facciamo finta
e beviamo quel che vuoi
che di sentimenti buoni
son pieni anche all’inferno."
Così venne Natale
con grande scandalo
dei benpensati
e dei difensori
di un Dio così diverso
dal mio.
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