Scritto da © Piero Lo Iacono - Dom, 22/01/2012 - 16:01
Tu non sai del colibrì
che l’Atlantico trasvola
da sponda a sponda.
Non sai di questo viaggiatore
senza peso né riposo.
Poco più grande di un mignolo.
Divorato dal moto libellulo.
Sordo alle urla dei baratri,
con pochi grammi di forza.
Trasvolatore degli oceani.
La distanza noncurante della misura.
Tu non sai della nocciola scivolata
dalle zampe dello scoiattolo
e respinta, non più cercata
per l’orgoglio offeso che
al riessere si ammutina.
Gli uccelli migratori tante volte
il volo interrompono per riposarsi
qui sul ponte della nave. Poi ad un
loro cenno si chiamano come per
contarsi e tenersi pronti alla partenza.
Qualcuno di loro rimane
e sverna coi nostri avanzi.
Degli altri che volano via
se ne perdono le tracce e le scie.
Ma esiste davvero una razza di uccelli
senza zampe costretti a passare tutta
la vita in volo finché stanchi non si
posano al suolo e iniziano a morire?
che l’Atlantico trasvola
da sponda a sponda.
Non sai di questo viaggiatore
senza peso né riposo.
Poco più grande di un mignolo.
Divorato dal moto libellulo.
Sordo alle urla dei baratri,
con pochi grammi di forza.
Trasvolatore degli oceani.
La distanza noncurante della misura.
Tu non sai della nocciola scivolata
dalle zampe dello scoiattolo
e respinta, non più cercata
per l’orgoglio offeso che
al riessere si ammutina.
Gli uccelli migratori tante volte
il volo interrompono per riposarsi
qui sul ponte della nave. Poi ad un
loro cenno si chiamano come per
contarsi e tenersi pronti alla partenza.
Qualcuno di loro rimane
e sverna coi nostri avanzi.
Degli altri che volano via
se ne perdono le tracce e le scie.
Ma esiste davvero una razza di uccelli
senza zampe costretti a passare tutta
la vita in volo finché stanchi non si
posano al suolo e iniziano a morire?
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