Scritto da © Franco Pucci - Dom, 18/03/2012 - 15:09
[una marea di cicale nella testa
-il loro canto ottunde la mente-
come tsunami travolge i giorni]
Quale sole è sorto improvviso
quale estate riarsa ha liberato
nella testa il sibilo incessante
di milioni d’insetti canterini?
Ho dipinto oceani sulle pareti
da giorni il frinire delle cicale
è l’urlo che dimora nello spazio
di un palmo tra follia e ragione.
Nell’angoscia di notti stralunate
il fruscio delle onde pare essere
sola alternativa a chimiche oasi
e il respiro è sincronia del mare.
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