Scritto da © Franco Pucci - Gio, 19/11/2009 - 06:36
Guardo con apprensione la folla dei pensieri affastellati all’ingresso dell’anima. La porta chiusa nega l’ingresso a qualsivoglia disturbatore. Adesso sono lì, che premono sulle dita cercando di scoprire quale meccanismo recondito attivare per forzarne l’inezia. Eppure il cuore vorrebbe, sorretto da un amore indicibile. Da lassù, dal mio rifugio, osservo con disincanto l’agitarsi scomposto dei manifestanti e disapprovo questo sciopero non autorizzato. Mi angustia il senso di abbandono e di solitudine interiore che da un po’ di tempo mi pervade,anche se cerco con distacco di porvi rimedio. Forse dovrei scendere dalla nuvola ed affrontarmi. Lo farò, mi siederò al tavolo delle trattative e firmerò l’accordo. Finalmente.
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