Scritto da © Tito - Sab, 01/07/2017 - 21:04
Pour Monsieur Gilles Deleuze
Via mail
Ero indeciso, se affondare nella lettura
del suo il Freddo e il Crudele
o sospenderla.
L'ho sospesa indefinitivamente, anzi sotterrata
perché troppo dolorosa: in un pozzo che troppi drami
ha provocato dato che è senza parapetto.
Mi sono buttato nella mia città
scagazzando per i ministeri
suoi, di Arundhati Roy
e di Baudelaire.
Come un piccione armato
da un enorme desiderio
mi son fermato ad un buffet
allestito alle sette del mattino sotto un tendone
di questa piccola piazza ormai senza fontane
data la penuria d'acqua per l'agricoltura.
Non ho fatto in tempo nemmeno ad arrivare al cimitero.
Spero di recuperare per tempo i tendini
di una caviglia offesa, onde riprendere
il viaggio, e tornare finalmente sereno
a farmi i comodacci miei.
Avrei anche voluto vedere
come sarebbe andata a finire la battaglia
a colpi di fruste da lei così accuratamente descritta
ingaggiata tra Wanda e Justine, ma, come Le dissi
io sono per la sospensione, d'istinto.
Sappiamo abbastanza della vita
da scommetterci il collo, comunque, che
la Justine nel box-office dei piaceri
vincerà tre a uno, così chiudendo
zic e zac la finale, a fiumi
di champagne serviti dall'Abate, sconfiggendo Uber
che si riprenderà, perché nelle sue casse
ha già 150 miliardi, grosso modo
ed era già un piccolo indiano, rotto ad ogni fondo.
A titolo personale, Le riferisco
che Maurizio, (Licio) mio fratello
nell'orto ha spogliato tutti i rami
tremuli, rugiadosi di cocche, (belle di Imola) già pendule
fino a terra e, nel giardino sotto casa, tre forse
erano quattro, ragazzacci angelici, o storni, (bah era notte)
hanno terremotato un Valleggia comprato
due anni fa in un vivaio di stupefatte vedute
in Riviera di Levante verso le cinque terre
(così le chiamano – conosce 'ste terre dove fioriscono i limoni?)
da me trasportato nel portabagagli come una reliquia trusca
- ad ogni area di rifornimento aperto
perché la gomma non soffrisse d'aria - sino a stramazzarmi il cuore,
nudo.
* Io continuo a crederci. Non credo in nessun'altra cosa. "In fondo è tutta questione di cuore"*...non di ciò che mi dici o mi vuoi o non vuoi far vedere
Nâzım Hikmet-Ran
Con i più affettuosi Ossequi. Suo Gabriele Menghi
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