Scritto da © Bruno Amore - Dom, 17/01/2010 - 10:48
cara m'è sempre quella strada stretta
corre giù per gli scoscesi groppi
polverosa sassosa.
causa di mille escoriazioni
coi fiori scombinati ai bordi
che nessuno coglie ma coglieva
e prode selvatiche d'erbe saporite.
contorti ulivi a rami sempreverdi
per dondolare uccel di passo
oppure domestici canterini
a rispondere dalle gabbie appese
alle scorzate mura lì a lato
della finestra dove il geranio
fa dei suoi fiori bella mostra.
suoni del vespro ancor dalla chiesetta
unica squilla antica più del campanaro
solitario testimone
più per la vecchiezza
che per il ricordo dei radi praticanti
che manco sanno non c'è l'officiante
ormai è sera.
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