Scritto da © Andrea Pozzoli - Ven, 30/09/2011 - 19:06
Al fu, …saremo prossimi
Fu come bere acqua con mani intarsiate da fatiche millenarie d’inutili guerre
Fu come guardare persone urlare mute al vento. al lacero terrore d’essere finiti
Quando i se bruciarono gli oceani pieni del domani e del poi, partimmo
abbandonando questo deserto pianeta con le facce rivolte alle stelle
e non ci voltammo più per la troppa vergogna distruttiva lasciata
Noi come fantasmi prossimi a vagare nello spazio
come spettri senz’acqua siamo senza identità
verso una meta irraggiungibile.
Apoz<
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