A Tale of the Past Capitolo 2 | RV International | Carlo Gabbi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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A Tale of the Past Capitolo 2

Capitolo 2

 

UNA FINESTRA APERTA SUL PASSATO

(Riscoprendo l’amore materno)

 

"Mama credo propio che dobbiamo parlare della tua salute. Sono preoccupato di come ti trovo ultimamente. Penso che non hai abbastanza cura di te stessa e Julia, anche se e’ una brava ragazza, non ha abbastanza esperienza. Forse hai bisogno di qualcuno che possa accudire meglio ai tuoi bisogni."

"No Carlo. Non desidero discutere su questo argomento. Stai forse cercando di trovare uno spunto per mandarmi in una casa di riposo? Ti sbagli mio caro. Dopotutto sono stata infermiera per lunghi anni e so` quali sintomi siano i miei. Julia al mio fianco e’ tutto quanto ho bisogno, per di piu` quella ragazza e` volenterosa e mi aiuta molto."

"Mama mi hai frainteso. Non sto` cercando di allontanarti dalla tua casa. Pensavo solamente che hai bisogno di piu` svaghi, vedere posti nuovi e respirare aria meno inquinata che qui` alla periferia urbana. Volevo proporti che noi due ce ne andiamo in vacanza in qualche posto tranquillo. Entrambi siamo logorati nello spirito e cosi` pure i nostri corpi hanno bisogno di riposo per rigenerare nuove energie. A me, durante l’ultimo anno, mi sono capitate troppe cose ed ora mi sento completamente stressato. E come ultima cosa ho ricevuto il colpo di grazia da Anita. Quest’ultima esperienza mi sta` conducendo insano…

"Si, Carlo..."

"Per favore, Mama, non interrompermi … So benissimo cosa vuoi dirmi e sono d’accordo con te. E’ stata una puttanella da quattro soldi, e me la sono voluta. Dopotutto fui io a cercarla. Ma ora finalmente e’ fuori dalla mia vita. Si, e` difficile addattarmi nuovamente alla vita di scapolo, ma e’ solo questione di tempo prima di trovare una nuova direzione per il mio futuro."

"Carlo, quello che hai bisogno e` una brava donna che prenda cura di te…"

"Definitamente no. Non voglio un’altra donna appicicata a me per il resto della mia vita. Due sono state piu’ che sufficienti. Entrambe mi hanno reso miserabile."

"Si Carlo, Ma devi amettere la tua colpa. Quando vuoi, sei abbastanza intelligente nel comprendere gli spiriti umani, ma le donne sono sempre state il tuo debole. Quando trovi quella che ti piace, perdi la testa e agisci stupidamente. Ma dimmi quando mai imparerai?"

"Molto probabilmente ho imparato la lezione per ora, o forse non la imparero` mai. Ma non e’ questo un problema riccorente nella famiglia?"

"Hai ragione. Amori e passioni sono da sempre stati i nostri problemi, ma e` ora che accetti i fatti e agisca piu’ saggiamente nel futuro. Non sei piu’ tanto giovane mio caro."

"Si, accetto quanto hai detto. Ma non son qui per discutere della mia vita o della mia saggezza in fatto di amore. Sono venuto solamente a chiederti di portarti con me per una vacanza che ci tenga lontano da questa vita stressante per un certo periodo di tempo. Abbiamo bisogno di dimenticare i problemi che ci hanno afflitto in questi ultimi tempi. Inoltre dobbiamo recuperare quanto perso nel passato dove abbiamo trascurato per troppo a lungo il piaciere di essere uniti in una vita famigliare che duri piu a lungo di qualche ora settimanale. Abitiamo relativamente vicini, ma egoisticamente preferiamo vivere la nostra vita indipendenti. Non credi vi sia qualche verita` in quanto ho detto?"

"Dammi tempo, ci voglio pensare sopra a quella vacanza."

"Io l’ho gia fatto. Durante le ultime sere ho pensato di come e` sempre andata la nostra vita. Alla fine ho concluso che per troppo a lungo abbiamo corso nell’opposta direzione. Quindi nulla di meglio ora che andare via assieme per una vacanza, in un posto calmo e tranquillo, dove avremo modo di riscoprirci. Nuovamente ti chiedo di considerare questa mia offerta come una proposta seria."

"Carlo, per quanto hai detto ora di noi, non tutto e’ completamente vero. Siamo sempre esistiti come una famiglia, anche se mille cose ci hanno tenuti separati per lunghi periodi di tempo. Non ricordi quando si era a Vilminore? Quello e’ stato un periodo felice per entrambi. Vivere in quella valle maestosa racchiusa tra le Dolomiti e` stato un tempo indimenticabile. Dalle nostre finestre si vedevano immense pinete che si arrampicavano lungo i fianchi scoscesi dei monti, e dove quelle finivono incominciavano le guglie appuntite di rocce sino a che` toccavano il cielo. E vi era quel picco piu` alto che ci separava dalla valle Svizzera all’altro lato. Era un vero paradiso, lontano da tutto e cosi vicino a Dio! Ricordi? Ogni mattino presto Lo andavo a ringraziare, camminando sulla ripida scorciatoia che mi portava a quella piccola Cappella sperduta al lato di quella stradina di montagna. In quel luogo il silenzio e la solitudine era completo e la` mi sentivo di essere me stessa, umile e piccina in fronte a Dio Onnipotente. Lo ringraziavo, poiche` da `quel luogo potevo ammirare il suo maestoso creato. Sono ricordi indelibili di altri tempi, ma sono tra i piu cari rimastimi."

"Si, non lo nego Il posto era pittoresco, anche se per la mia gioventu’ sentivo che forse era un po troppo remoto."

"Ma ti vedevo felice, e non lo puoi negare. Non ti ho mai sentivo cosi` vicino come durante quei lunghi mesi trascorsi assieme lassu`. Ma di quei giorni lontani vi e` ancor qualcosa che ancora oggi non posso darmi pace. La tua testardaggine nel dare le dimissioni cosi` in fretta da quel buon lavoro con quella compagnia mineraria. Mi sono pure chiesta mille volte quale veramente fosse la ragione di lasciare quella giovane maestra. La vedevo cosi’ innamorata di te."

"Non ho mai avuto problemi con quella maestrina e mai le feci alcuna promessa. Il tutto fu solamente questione di soldi tra me ed i dirigenti della Ferromine Co. Mai vollero prendere in considerazione le mie capacita’ di lavoro. Mi pagavano meno della meta’ di quanto erano pagati gli altri capi cantieri con le mie stesse responsibilita’. Ho pazientato a lungo, ma poi divenni furioso quando cercai di negoziare un miglioramento e me lo negarono. D’accordo, era vero, come loro dicevano, che io ero l’ultimo arrivato, ma penso che tutto ha un limite. Alle mie richieste avrebbero dovuto essere piu’ flessibili, darmi un po’ di piu’ e promettermi altro ancora per il futuro, e non una risposta negativa ed incondizionata."

"Come sempre hai dimostrato la tua testardaggine. Allora avresti dovuto ascoltare di piu` i miei consigli. E so` non ero l’unica a chiedertelo. Avresti dovuto ascoltare pure quanto quella ragazza ti chiedeva. Penso che se l’avesti sposata ti avrebbe fatto felice. Ma me ne sono guardata bene di intromettermi nelle tue faccende amorose. Come si chiamave quella bella maestrina?"

"Si chiamava Dina. Si, mi piceva ed ero anche un po` innamorato di lei. Ma sentivo che non ero ancora pronto a sposare lei o ogni altra giovane donna. In quei giorni il mio desiderio era di consolidare il mio futuro prima di formare una famiglia. Inoltre ascoltavo anche il mio spirito avventuroso, e desideravo esplorare di piu` il mondo attorno a me. Mi sentivo inrecquieto, e la terra mi scottava sotto i piedi, sicche` quando vidi l’opportunita’ di vivere e lavorare in Australia per due anni, colsi la palla al balzo prima che quell’opportunita’ svanisse. Viaggiare e` sempre stata la mia passione ed in quei giorni la possibilita` di andare lontano ed in un mondo cosi` diverso del nostro mi affascino`. Oggi come oggi sarei pronto a rifare gli stessi passi. In Australia ho avuto molto da imparare ma ancor piu’ sono divenuto uomo. E` stata una vita di sacrifici ed ho dovuto fare di tutto un po`. Qui in Australia si usa dire che sono stato "The Jack of all trades" e questa espressione raffigura bene la mia vita nei primi dieci anni dal mio arrivo. Ma dopo tutto, qui ebbi il piacere di non essere legato per lavoro ad una scrivania per otto ore al girno, settimana dopo settimana, come avrei dovuto esserlo in Italia. Credimi mai sono stato interessato ad una vita di ufficio. Qui invece ho vissuto la vita che mi ha piaciuto di piu’, libero da molti preconcetti e falsi doveri. Necessita` in Australia nacquero presto per me e le mie spensieratezze giovanili sparirono sicche` maturai rapidamente. In fronte a me si apri` un nuovo orrizonte. Incominciai a vedere le mille opportunita offerte a coloro chi avessero avuto il coraggio di rischiare. Ero nella posizione ideale poiche` cosa mai potevo perdere? Ero arrivato in questo paese con ben pochi soldi in tasca e vidi che il rischio per me era limitato, cosi` senza timore presi il coraggio a quattro mani. Mi detti da fare, copiai l’esempio di altri venuti prima, e rischiai il tutto per tutto ed iniziai il mio nuovo business. Non fu facile all’inizio, essendo limitato nelle finanze, ma col tempo venni ripagato da buoni risultati, anche se questi richiedevano il massimo delle mie energie e capacita’, ma imparai presto. Intravidi possibilita’ di migliori guadagni con contratti di lavori governativi e pubblici. All’inizio, per la mia inesperienza lo trovai rischioso, ma ce la feci. Fui caparbio e imparai che e` l’orgoglio personale ed il desiderio di riuscire, e` il reattore capace di lanciarti entro l’infinito. Sicche` spinsi ancor piu` sino al limite le mie capacita’ e per la gloria del successo rischiai tutto quanto era in mio possesso. Con capacita` ed un po` di fortuna ottenni alla fine quel renumerato guadagno che desideravo. Naturalmente non sempre vinsi. Ma questa e’ pur sempre la regola del gioco. Pagai quando feci sbagli di valutazione, ma fui anche ripagato bene qualora trassi il numero vincente. Sicche` posso dire che non fui mai sconfitto. Cara Mama, oggi, dopo tutti questi anni posso ricapitolare la mia vita di decenni in questo paese con le parole che il nostro grande Carducci uso’ nella sua ode descrivendo l’Imperatore Napoleone Buonaparte. Ben disse di lui, "Tre volte nella polvere e tre volte sull’altar…"

"Cosi’ ebbi pure io alternati periodi di fortuna e di misfortuna sul lavoro, nella mia vita e nei mie amori. Si, ho sempre donato generosamente il mio amore incondizionatamente, ed a volte amore mi fu pure ritornato. Purtroppo, troppe volte fui ripagato con amarezze. Ma tutto questo e` saempre stata parte della nostra vita, indipendentemente in quale continente viviamo.

"Ricordo anni dopo, quando ritornai in Italia la prima volta, trovai che gli affari erano alquanto buoni, e qualcuno tento` di tenermi la’. Ma dimmi un po` come umanamente sia possible abbandonare quello che avevo creato in questa terra in anni di sacrifici e sudore? E cosi’ la mia vita fu decisa e l’Australia divenne la mia Patria di adozione.

"Cosa posso commentare oggi della mia vita passata? Qualsiasi sia la risposta di una cosa sono ben certo. E’ troppo tardi ora per qualsiasi cambiamento. Sono legato profondamente a questa terra nella quale ho speso la maggior parte dei miei giorni. Questo e’ il luogo dove sono rinato. Questo e’ il luogo dove ho imparato ad essere me stesso, attraverso le molte esperience fisiche di lavoro e di pensiero. Posso dire con fermezza che oggi sono quello che sono grazie a quanto questa terra mi ha dato. Qui ho imparato ad essere onesto con me stesso e verso gli altri e di questo sono piu` che orgoglioso. Posso concludere che e’ qui dove il mio carattere si e` creato."

"Si Carlo, L’Australia ci ha insegnato molto. Non ho mai guardato inditro nel passato e desiderato di ritornare in Italia. Non ho avuto rimpianti e sin dal primo momento che sbarcai in Sydney presi la decisione di rimanere qui per il resto della mia vita.

"Lasciai quel piccolo mondo lassu` che allora era ancora devastato da mille ansieta’ e da quei penosi ricordi della guerra. Sin dal momento che arrivai in questo nuovo continente non rimpiansi il passato. Durante tutta la mia vita ho sempre creduto e combattuto per le liberta’ della propia vita, di lavoro e di pensiero. Nel periodo della guerra dedicai le mie esperienze ed energie nell’aiutare chi soffriva. Erano tempi difficili, e patrioticamente aiutai nel modo migliore delle mie capacita’ chi aveva bisogno. Segretamente ho combattuto i molti nemici di quei giorni oscuri, e lo feci non solo per necessita`. Ma poi ho visto che quei sacrifici di allora non sono stati ripagati nel modo sperato."

"Ti comprendo, Mama. Sappi che nel passato sono sempre stato restio a porti domande di come e perche’ agisti in quel modo negli ultimi giorni di Guerra. Allora ero troppo giovane per comprendere completamente tutti gli odi e rancori umani. Vi furono momenti che il tuo modo di agire mi lascio‘ perplesso, anche se capivo che cercavi di risparmiarmi il dolore di quelle inumane atrocita’. Poi, crescendo, ho potuto risolvere molti di quegli arcani misteri in cui eri avvolta. Ma alcuni di quei tuoi segreti rimasero senza una risposta. Non ho mai voluto innalzarmi come giudice delle tue azioni in quei giorni terribili, anche se il mio buon senso mi ha fatto sempre credere che hai agito in un determinato modo solamente poiche` esisteva una buona ragione.

"La guerra fini`, ma non finirono le risse od i rancori. Anzi ricordo bene che in quei primi giorni immediatamente dopo la liberazione si videro vendette personali ignobili. E fu durante quei giorni, che in Piazza Santa Caterina capii quanto la gente fosse malvagia. Al mio passare li sentivo mormorare. Sentivo che parlavano di te e di cosa tu avevi comesso. Ma tra le altre udii pure voci pietose che non ti condannavano, anzi parlarono del tuo patriottismo. Poi, alcuni giorni piu` tardi, arrivarono alcuni militi delle Brigarte Rosse e con forza ti trascinarono nel carcere locale dove fosti rinchiusa per ben oltre due mesi. Non fu mai detto il perche’ da parte loro. Alla fine ti rilasciarono, sempre senza dir nulla. Assieme con te furono rilasciate altre donne, forse anche loro furono ingiustamente incarcerate. Ma non ti lasciarono in pace e cosi` si arrivo` all’ultimo atto della loro vendetta. Inalzarorono un palco in Piazza Santa Caterina, e li sfoggiarono i loro talenti patriotici. Quei non ben indentificati patrioti, con la forza dai loro moschetti, esibirono una pubblica parodia del loro potere e vollero umiliare quelle donne, che prima avevono incarcerate, dicendo che erano puttane fasciste, e come rappresaglia rasarono i loro capelli al cospetto di un pubblico plaudente.

"Ma il punto fu che quei paladini di giustizia non furono mai capaci di provare quella verita` e mai nessuno giunse alla conclusione se quella dimonstratione pubblica fosse di giustizia oppure fosse una delle loro molte vendette. Tu ti chiudesti nel silenzio, non dicesti mai una sola parola per discolparti, incurante di cosa gli altri pensassero. Ed io rispettai il tuo silenzio e mai ho voluto porti domande."

"Si Carlo, quella esibizione pubblica fu veramente umiliante, ma come ben dici, non fui mai colpevole di cose infami e non valeva la pena parlarne poiche` nessuno poteva testimoniare la verita`. Ero legata da una stretta amicizia sin dal tempo giovanile, con un uomo. Allora era un ex-ufficiale dell’esercito e dopo quel fatidico 8 di settembre del 1943, come tanti altri soldati Italiani opto` di arruolarsi nelle nuove Brigate Partigiane. Molti mesi piu` tardi le scaramucce tra fascisti e partigiani erano all’ordine del giorno e fu una notte di allora, che dopo il coprifuoco impostoci dalle truppe Fasciste lui venne a cercarmi, chiedendomi di essergli di aiuto. Sapeva bene che al Caffe Triestino, che allora gestivo, bazzicavano Tedeschi e Repubblchini. Lo sai che a quel tempo noi si era gli unici, grazie a zio Tita ed ai suoi autotrasporti. Fu capace di approviginarci una buona scorta di vino e liquori dalla bassa Friulana. Era l’unico locale in Tolmezzo che poteva offrire buon vino e liquori, che a causa di quei giorni di lotte scarseggiava ovunque. Quella la ragioone che alla sera il bar era divenuto il ritrovo dei tedeschi e repubblichini. Quella notte il mio amico mi chiese se potevo porre attenzione mentre quella truppa parlava tra loro e se sentivo informazioni utili per la Resistenza di passarle a lui. Il nostro luogo notturno di riunione era la vecchia Torre Piccotta. Mi disse che anche semplici notizie potevano essere utili ed avrebbero potuto salvare la vita di molti suoi compagni.

Accettai la sua richiesta. Fu in quei giorni che anche un Maggiore Tedesco, che faceva parte del comando del distretto della Carnia, incomincio` alla sera a venire al bar per bere la sua grappa ed anche a fare un po` il cascamorto con me. Stetti al suo gioco e ugualmente gli risposi in un modo un po civettuolo. Si, in quelle serate assieme inconsciamente, e come tutti gli uomini fanno, parlo` del suo lavoro. Quanto mi disse non aveva molto valore per me, ma ugualmente passai i messaggi al mio amico. Era tutto quanto potei fare, anche se fosse rischioso per me il salire alla Piccotta di notte e durante il coprifuoco.

Ma poi capii che vi fu qualcuno, tra quei pochi civili che ancora venivano al bar, che incominciao` a sparlare in giro dicendo che me la facevo con I tedeschi ed I fascisti. E questo fu quanto venni accusata al Comando Partigiano.

"Sfortunatamente il mio caro amico, che era l’unico mio contatto che potevo avere con i Partigiani. Mi disse che per sicurezza della mia vita, dovevo comunicare unicamente con lui nella localita` e tempo mi avrebbe stipulato. Quelli erano i rischi che erano imposti a noi infformatori durante quelle operazioni di Guerra clandestina. Ognuno di noi era unicamente responsible di se stesso.

"Come venne l’estate, i Tedeschi e le truppe Cosacche iniziarono il grande rastellamento sulle montagne Carniche. Il mio amico venne ucciso assieme a molti altri durante quell’operazione bellica. Sicche`dopo la sua morte nessun altro pote` parlare in mia difesa,"

"Grazie Mama, ma anche se non l’ho mai chiesto non avrei mai dubitato di te."

Vi fu una lunga pausa nella nostra conversazione. Vidi mia madre sofferente e stanca dopo quella lunga giornata passata nel rivangare il passato. Le offrii una tazza di the al limone, come piaceva a lei. Poi in modo persuasivo dissi a mia madre, "Chiedo a Julia che ti aiuti ad andare a dormire, ma prima di andarmene voglio ritornare al motivo per cui sono venuto oggi. Come dissi prima voglio portarti con me in un bel posto di villegiatura per una lunga vacanza. Penso di stare via almeno per tre mesi, o anche di piu’ se troviamo il posto ideale. Ti do la scelta. Possiamo andare a villegiare lungo la Sunshine Cost, che ha questo tempo dell’anno e’ magnifica e non troppo affolata, oppure ce ne andiamo ai tropici, nelle Isole Fijiane. Ma non credermi troppo generoso. Ho una buona ragione di farlo poiche` ho calcolato che durante quelle lunghe ore che saremo assieme tu potrai raccontarmi tutti quei segreti che tu solo sai, riguardo la Nonna Gigia e la famiglia dei Tullio."

"Va bene Carlo. Ci pensero’ e ti daro’ una risposta quando ritorni la prossima settimana."

 
 
Chapter 2 
A WINDOW OPEN ON THE PAST

   Mother, I think we need to talk. Im worried about you, you are not taking enough care of yourself, and I believe that Julia is a bit too young to look after you properly.

No way, Carlo, I told you that before. I dont have any intention to move with you or in an old peoples home. With Julia help Im still capable to manage my life.

Mother you have misunderstood me. Im not talking of that. I only want to take you away for a vacation. You need that. You need some distraction, seeing and doing something new. In this way you can heal the pain of your body and the distress of Angelos loss. Honestly I also need a break from work to clear out my mind. Splitting from Anita had been an awful experience that drives me to insanity. Yes Mother…I know exactly what is in your mind about her and I completely agree with you.

    She has been a bitch, and Im glad that finally she has moved out of my life. The same its hard to adjust myself into a single life. I need to find new motivations for my future…

First of all you need a caring woman…

 No definitely noooo, I would not look for another woman in my life. Two has been enough. Both had cost me so much.

Yes Carlo, but that is your entire fault. You are intelligent enough, but you always are such a fool when you mix with women. When will you learn?

Maybe I have learned this time, or maybe never? Matter of genes I suppose.  Doesnt it run in the family?

Yes, you are right. Passions of love has always been our problems, but its time that you accept things and act in accordance. 

Yes Mama. But this is not what I want to discuss now. What I want to say is simply that you and me need a vacation away from our routines and forget the usual problems. I realised that our major problem is that we never consider properly the necessity to live like a family. For too long we have lived apart. I realised that most of the time we have run away from each other. Just now I want to offer you a serious proposition.

What you said is only partly true. We have always been family. Even if we have been separated most of the time we have also had moments that we had lived happily together. Cant you remember those months that we spent on the Alps in Vilminore? There was only one mountain separating our village from Switzerland, and all those pine forests, covering the sides of the mountains created an atmosphere of reclusion and peace. That perhaps has been the most perfect time we ever had together. I never understood why obstinately you resigned from your         good job in the mine company where you worked for sometime. I never asked you why you abandoned that young beautiful teacher that seamed so much in love with you.”

It was only matter of money, Mama. The Ferromine Co. underpaid me for so long.of responsibility but I received only a quarter of what the others were paid. Yes, I know and understood that I was the last that joined the company, but to my eyes, their excuse wasnt good enough. They should have paid me a bit more and promise something more for the future. 

 As usual you have been stubborn. You should have listened to me at that time and should also have considered more the love of that lovely girl that you had there. What was her name?

Her name was Dina. Yes I was in love with her, but I wasnt ready to marry yet, her or any other woman. I was possessed by the desire to achieve something in life, before getting married. I was also adventurous and I desired to see the world around me. It was then that I saw the possibility to come to Australia and stay for two years with an appealing contract. I told myself it was offered with a wonderful opportunity to travel to this mysterious Country. Then, for a reason or another, something changed in me. In Australia I matured rapidly and I saw in front of me a new horizon opening. There were many good opportunity to grab, for those that had the courage and the will to work hard. It was then that I started my own business. In time the business become larger and it was demanding more energy from me. I saw the possibility to win better contracts returning more profits if only I risked a bit more. You well know, pride is an essential engine that makes you push over the limit of your capacities for the glory and the money you can make. So I kept on. Not always I won, but neither was I a loser. I can now summarize my long years in this Country with the words of the Italian poet Carducci. In one of his poem describing the great leader Napoleon, said of him, Tre volte nella polvere, tre volte sullaltar…  meaning three times rolling in the dust and three times incensed on the alter. Yes I had alternated fortunes and misfortunes, I had good times as well as bad times, I experienced giving love and I been loved back. But not always, someone used my kindness in love and returned hate. But that is life, regardless in which part of the universe you live.

      When I returned to Italy, many years after, I found that businesses were really booming there, but I hadnt the guts to abandon what I had created here with so much sweat. My life in this land was signed on and my decision taken. Australia became my adopted country. Now of course it is too late for a second thought, and Im bonded deeply to this land where I spent the larger part of my life. This is the place where I was born again. Its here where I learned to be myself with physical experiences and I owe this new land what it has given me. Here is where I became a man.

Yes Carlo. Australia had taught us so much. I have never regret of following your steps. Since the very moment I landed in Sydney I made up my mind of not going back. I left behind the old world full of anxieties and wars for a new one. I have always believed in people and freedom. During the war I dedicated my experiences and my energies to heal the many that were suffering. Patriotically, I helped to the best of my capabilities, to fight against the enemies of that time, wanting a better future. But now Im not so sure if all those sacrifices in war time had give back those results we dreamed.

Yes Mother, I never asked you questions about your life of those days. I was still young, yet not too young, to see and understand many things, even if you tried to spare me from some atrocities. I solved many secrets of your life in those days, but there are many more that I dont know. I dont want to judge you or your actions on those terrible days. I know that what ever you have done had a particular reason. I heard a lot of people at that time talking of you. I also remember the day, soon after the war was over, when people of the Garibaldi Brigade incarcerated you for months. Finally before setting you free, in a public expression of revenge, over a podium erected in Piazza Caterina in Tolmezzo, to further humiliate you, they shaved your beautiful hair in front of the community. But then many people said it was only a vendetta of a few of those of the Red Brigade.

But nobody really knows the real truth. That is only your secret of those days, Mother, and Ill never ask you to tell me.

Yes Carlo, it was humiliating, but as you said, I never been guilty of any infamous matter. I had been requested by one dear friend in the brigade for information that could save the lives of many patriots, and I had to act in a particular way with a German Major, the second in command in the district. People saw me with him and they accused me. My good friend had been killed in that particular operation by the Germans and many others with him. I lost my witnesses so nobody could speak in my defense. Thats war, and honestly I never felt diminished for what I did.

 Thank you Mother. I never doubted of you.”

 There was a pause in our long conversation. My mother was definitely showing the signs of fatigue and gently offered her a cup of tea. Then I told her,

Ill ask Julia to help you to bed, but before I leave I want to go back to the real reason Im here today. I want to take you with me somewhere for a long vacation, three months or even longer. Ill give you the option. You dont need to choose now. I want to take you either to the Fijian Islands or along the Sunshine Coast here in Queensland. Being together for sometime will help both of us, and dont forget, I also calculated that during  that period of time Ill be able to learn those secrets of the past starting and involving the life of Mama Luigia.

Ill think about Carlo. Ill give you an answer next week.

 

 

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