Scritto da © taglioavvenuto - Ven, 08/01/2016 - 14:30
Un fiore. Un do di pianoforte
l'inizio, per terminarci sopra
così m'appare l'esser pellegrino
i gradini, per cui m'avventurai
inesperto; eppur suona: e gli occhi
sorridevano, le dita correvano
senza sapere dove.
Non ci fossero stati i quattro limiti
chissà, probabilmente sarei caduto
in avanti, indietro, di lato?
Da piccolo dovevi cadere tu, mi
carezzava il nonno, Anselmo, che
aveva fatto il muratore. “ Un è mai terd!”*
Fissando i miei capelli neri, da lontano.
* Non è mai tardi
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